Comunicato del19/02/2014
Relativo allo spettacolo
IN CAPO AL MONDO: IN VIAGGIO CON WALTER BONATTI
del 22/02/2014 ore 20.45
a Cordenons, Centro Culturale Aldo Moro
L’alpinismo di Walter Bonatti in uno spettacolo al Centro Culturale Aldo Moro
Ultimo appuntamento della rassegna Grandi Uomini del Nostro Tempo
“Le grandi montagne hanno il valore degli uomini che le salgono, altrimenti non sarebbero altro che un cumulo di sassi.”
Così diceva Walter Bonatti, straordinario esploratore dei confini dell'uomo, sempre sorprendente, sempre alla ricerca di nuove sfide che, ogni volta, alzavano la soglia dei nostri limiti, delle nostre paure, dei nostri luoghi comuni. Non solo grandissimo alpinista, ma anche viaggiatore e giornalista quando ritenne che, ormai, la sfida con le montagne era finita, che il mondo era più grande, e che si poteva conoscerlo non solo andando in alto ma anche attraversandolo nei suoi luoghi più sconosciuti e affascinanti. È stato il più bravo, neanche le tragedie lo hanno piegato.
Ha fatto la prima del Capucin, il pilastro del Dru, con mezzi e attrezzature che sono ridicoli rispetto ad oggi.
Sabato 22 febbraio alle ore 20.45, la sua vita verrà riproposta al Centro Culturale Aldo Moro di Cordenons nello spettacolo della compagnia Teatro Invito di Lecco dal titolo “In capo al mondo: in viaggio con Walter Bonatti”.
Lo spettacolo fa parte della rassegna organizzata da Ortoteatro “Grandi Uomini del Nostro Tempo” che ha già raccontato le storie di Primo Carnera e Don Milani.
In scena Luca Radaelli (anche autore del testo) con Maurizio Aliffi alla chitarra.
Per Radaelli l’incontro con Walter Bonatti è avvenuto, non a caso, in una sala teatrale. Incontrava un eroe del nostro tempo. Che cos’è un eroe? Chi conduce una vita esemplare e quale vita è più esemplare di quella di Bonatti. Ma dietro ogni vita ci sono mille contraddizioni.
Così lo spettacolo racconterà di un’epoca pionieristica dell’alpinismo, senza i grandi sponsor e i grandi mezzi tecnologici; le grandi scalate del Dru, del Cervino, del Gasherbrun IV.
I successi internazionali, così come le sconfitte: la tragedia del Monte Bianco, e quella sfiorata del K2. Il passaggio dall’esplorazione in verticale a quella in orizzontale, nel vasto mondo.
La celebrità, l’amore, la morte.
Perché dietro Walter Bonatti non ci sono solo le leggendarie imprese alpinistiche, né le celebri esplorazioni condotte per Epoca.
Dietro Bonatti c’è una filosofia di vita.
C’è la volontà di arrivare alla meta senza compromessi, in un confronto leale con la Natura.
C’è la curiosità, la voglia di conoscere, quella che condusse Ulisse oltre le colonne d’Ercole.
C’è l’umiltà di confrontarsi con culture diverse dalla nostra, magari da noi definite arretrate e invece più sagge, perché in armonia con gli elementi naturali.
C’è un grande senso della giustizia, quello che portò Bonatti a lottare per cinquant’anni, ostinatamente, per ristabilire la verità sulla spedizione del K2.
Perché sono gli uomini a incrinare l’armonia del mondo, con le invidie, le falsità, gli opportunismi. Mentre l’ideale di Bonatti è un ideale di purezza.
Così, ripercorrendo la vita di un uomo, noi compiamo una riflessione sulla vita di ogni uomo.
Perché ognuno di noi, anche se non arriverà certamente mai a compiere le imprese di Bonatti, si dovrà confrontare con le proprie sfide, con i propri traguardi, dovrà scegliere tra la purezza e il compromesso, tra la giustizia e l’opportunismo.
Ingresso:
interi 8 euro
ridotti (studenti, Soci UTEA / UTE, soci ProCordenons e ProVilladarco, soci CAI) 5 euro.
Info: ORTOTEATRO Centro Culturale Aldo Moro 0434/932725 o 348/3009028
info@ortoteatro.it
www.ortoteatro.it
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