29 novembre 2012 ore 16,30
Auditorium dell’Opera della Primaziale Pisana PISA
Presentazione del volume
I Decreta Pisana.
Autonomia cittadina e ideologia imperiale nella colonia Opsequens Iulia Pisana
di Simonetta Segenni (EDIPUGLIA)
Comunicato stampa
Giovedì 29 novembre alle ore 16.30 all’Auditorium dell’Opera della Primaziale dell’Opera della Primaziale Pisana, sarà presentato il volume I Decreta Pisana. Autonomia cittadina e ideologia imperiale nella colonia Opsequens Iulia Pisana, di Simonetta Segenni (EDIPUGLIA). Interverranno: Cesare Letta, Università di Pisa, Andrea Giardina, Scuola Normale Superiore - Istituto Italiano di Scienze Umane. Seguiranno, nel Camposanto Monumentale, la presentazione e la lettura delle iscrizioni a cura dell’autrice e di Federico Meini.
Il Camposanto monumentale custodisce due straordinari documenti epigrafici di età augustea – reimpiegati nel Medioevo e scoperti fortuitamente tra Cinque e Seicento –, che mostrano un vivacissimo spaccato di vita della Pisa di età romana. I due documenti, d’importanza fondamentale per la conoscenza del principato di Augusto soprattutto negli aspetti riguardanti il consenso al nuovo regime, non scrivono soltanto un capitolo, seppure molto importante e significativo, della storia di Pisa. Richiamati sistematicamente negli studi dedicati alla prima età imperiale, essi costituiscono un fondamentale punto di riferimento per la conoscenza di aspetti, politici, ideologici, religiosi, ma anche amministrativi di quest’epoca.
Oggi per merito di Simonetta Segenni, studiosa formatasi nell’Ateneo pisano e ora docente di Storia Romana nell’Università Statale di Milano, i due testi vengono riproposti in una nuova edizione con un’approfondita riflessione sui problemi dell’adesione alle linee ideologiche del principato di Augusto, sulla vita amministrativa della città in quegli anni e sulle trasformazioni del volto di Pisa con la costruzione di monumenti dell’ideologia imperiale (Augusteum, ara, arco).
Si tratta due decreti emanati dal senato locale (ordo decurionum) per onorare la memoria di Lucio e Gaio Cesare, giovani nipoti e figli adottivi di Augusto, destinati alla successione, morti prematuramente e patroni della città. Al lutto, da privato trasformatosi in pubblico, aderì Pisa, colonia Opsequens Iulia, decretando – alla morte di Lucio, nel 2 d.C. – la costruzione di un’ara e lo svolgimento annuale di un sacrificio in sua memoria.
Neanche due anni dopo, quando la tristezza per la scomparsa del fratello non si era ancora spenta, morì Gaio. La città intera piombò nuovamente nel dolore: vennero chiusi tutti i templi, le terme e le botteghe, i cittadini si vestirono a lutto e le matrone lo piansero pubblicamente. In questa circostanza universi decuriones e coloni stabilirono di celebrare ogni anno, come per Lucio, un sacrificio in memoria di Gaio, nel giorno anniversario del decesso, e di costruire un arco con statue dorate di entrambi i giovani nel luogo più frequentato della colonia.
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