Ormai lo sanno anche i sassi. Lo sviluppo di smart grids e smart cities è uno degli elementi essenziali per garantire il futuro energetico del pianeta.
Deve averlo capito anche l'Unione Europea, che ha appena lanciato la Smart Cities and Communities European Innovation Partnership, un'iniziativa mirata a incoraggiare l'inserimento delle tecnologie intelligenti nelle città continentali.
E sembra assolutamente una cosa seria, visto che solo per il 2013 è previsto un investimento di 365 milioni di dollari.
Una spinta notevole, che dovrebbe aiutare a superare gli ostacoli che ancora non permettono al potenziale delle nuove tecnologie intelligenti di esprimersi compiutamente.
A tal proposito il Commissario per l'energia Günther Oettinger ha dichiarato: "L'innovazione guida la competitività dell'Europa, ed è il mezzo migliore per affrontare l'efficienza energetica. Grazie a questa partnership, il riscaldamento ad alta efficienza e i sistemi di raffreddamento, i contatori intelligenti, la gestione energetica in tempo reale, o soluzioni a zero energia per gli edifici verranno diffuse sempre più tra le città europee ".
A dire il vero, non mancano già oggi esempi virtuosi in grado di tracciare la strada.
Mi riferisco ad esempio al progetto di Endesa che riguarda la città di Malaga, autentico fiore all'occhiello delle smart cities europee, o quello di Barcellona.
E l'Italia? Per ora, la case history più significativa è quella di Isernia, realizzata da Enel.
Ma anche a Torino, Bari e Genova sono già in essere accordi tra aziende, università e utilities per rendere queste città sempre più smart.
E speriamo che con la nuova iniziativa europea, altre seguiranno.
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