tratto da http://linterruttore.wordpress.com/2012/07/10/150/
Dici carbone e il più delle volte sono polemiche: ambiente, emissioni e una serie di temi troppo spesso elencati in modo sommario per ripetere in modi diversi l'unico vecchio adagio: "nero come il carbone". Ma nelle polemiche e nelle battaglie anti-carbone manca sempre un presupposto: volenti o nolenti, il carbone è una scelta obbligata e rappresenterà l'"oro nero" per l'energia mondiale ancora per parecchi anni.
Detto questo, quello che si può fare è puntare sulle innovazioni tecnologicamente più evolute, capaci di coniugare efficienza energetica e basso impatto ambientale e che, se non altro a livello locale, sono anche strumenti molto importanti per creare occupazione.
L'ultimo esempio in questo senso ci viene dall'inizio dei lavori per la costruzione di due carbonili coperti, realizzati in legno lamellare, nella centrale a carbone di Enel a Brindisi.
Le due cupole (o "dome") saranno realizzate nei pressi dell'attuale parco di stoccaggio del combustibile, attualmente a cielo aperto, che verrà dismesso non appena completati i lavori.
Un progetto che ha richiesto un investimento di 120 milioni di euro (http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDCategoria=2699&IDNotizia=533189), e che nei prossimi 39 mesi darà lavoro a 300 persone, che vanno così ad aggiungersi ai 1000 lavoratori già impiegati nella centrale e nell'indotto (http://www.quotidianodipuglia.it/articolo.php?id=206772).
Un intervento che si inserisce nel più ampio programma di miglioramento ambientale, efficienza e risparmio energetico dell'impianto che Enel ha fortemente voluto, destinandogli un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro.
E appare questa, e non il gusto di innescare polemiche fine a se stesse, la strada giusta per costruire un futuro in cui sostenibilità economica e ambientale possano davvero coesistere.
Dici carbone e il più delle volte sono polemiche: ambiente, emissioni e una serie di temi troppo spesso elencati in modo sommario per ripetere in modi diversi l'unico vecchio adagio: "nero come il carbone". Ma nelle polemiche e nelle battaglie anti-carbone manca sempre un presupposto: volenti o nolenti, il carbone è una scelta obbligata e rappresenterà l'"oro nero" per l'energia mondiale ancora per parecchi anni.
Detto questo, quello che si può fare è puntare sulle innovazioni tecnologicamente più evolute, capaci di coniugare efficienza energetica e basso impatto ambientale e che, se non altro a livello locale, sono anche strumenti molto importanti per creare occupazione.
L'ultimo esempio in questo senso ci viene dall'inizio dei lavori per la costruzione di due carbonili coperti, realizzati in legno lamellare, nella centrale a carbone di Enel a Brindisi.
Le due cupole (o "dome") saranno realizzate nei pressi dell'attuale parco di stoccaggio del combustibile, attualmente a cielo aperto, che verrà dismesso non appena completati i lavori.
Un progetto che ha richiesto un investimento di 120 milioni di euro (http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDCategoria=2699&IDNotizia=533189), e che nei prossimi 39 mesi darà lavoro a 300 persone, che vanno così ad aggiungersi ai 1000 lavoratori già impiegati nella centrale e nell'indotto (http://www.quotidianodipuglia.it/articolo.php?id=206772).
Un intervento che si inserisce nel più ampio programma di miglioramento ambientale, efficienza e risparmio energetico dell'impianto che Enel ha fortemente voluto, destinandogli un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro.
E appare questa, e non il gusto di innescare polemiche fine a se stesse, la strada giusta per costruire un futuro in cui sostenibilità economica e ambientale possano davvero coesistere.
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