Ad ogni tornata elettorale echeggia la parola cambiamento, senza mai capire se in meglio o in peggio, sono convinto, però, che questa volta la Puglia e i pugliesi si aspettassero da Emiliano magari non il cambiamento totale delle politiche avendo, il suo Pd, sostenuto Vendola e condiviso le politiche messe in atto, ma almeno un cambio di passo.
Purtroppo con Emiliano non cambia nulla!
Non cambiano i problemi in Sanità: permane la tassazione, permangono i super-ticket, si allungano le liste di attesa, nessuna riduzione di sprechi e clientele, si diffonde sempre più la propaganda su assunzioni che poi non si materializzano, sul riordino ospedaliero che resta sempre sulla carta, sul potenziamento della medicina territoriale che resta una chimera, sulle verifiche dei Direttori Generali mai puntuali, sulle scelte fondate sulla tessera di partito e non sul merito, su gare perennemente ed illegalmente prorogate in barba ad ogni regola dell'anticorruzione. Tutto questo nel mentre le strutture sanitarie si depauperano sempre più di personale, cadono a pezzi per assenza di manutenzione ordinaria e per vetustà, vetustà che investe anche le dotazioni strumentali.
Non cambiano le dinamiche nell'Ambiente: la raccolta differenziata non decolla, le discariche sono colme e i rifiuti per strada, la tassa rifiuti in continuo aumento a carico dei cittadini, l'ecotassa che incombe e dissangua come un salasso, la chiusura del ciclo ormai dimenticata. Nella depurazione delle acque continuano ad essere impegnate ingenti somme derivanti dai finanziamenti europei e dalla tassazione AQP dei cittadini sulla depurazione ma di miglioramenti dell'efficienza depurativa nemmeno l'ombra.
Nessuna propulsione nelle dinamiche dello Sviluppo economico: ritardi nei bandi europei, nessuna riduzione dei tempi della burocrazia, nessuna attività di semplificazione di una legislazione regionale ipertrofica e poco chiara , nessuna decisione sul PPTR con settore dell'edilizia che non decolla, agricoltura trascurata, spesa dei fondi comunitari insufficiente. Ora addirittura Emiliano litiga con Renzi anche per i fondi comunitari e non firma per il patto per il Sud e siamo a posto.
Tutto invariato nella gestione del Personale: nessuna decisione sui precari, sui vincitori di concorso, sugli idonei non vincitori al concorso e sul personale delle Province e delle società da queste partecipate.
Tutto tace sullo Sport, sulla Cultura, sull'Istruzione e di scandali, disservizi e aumenti deliziava Vendola nei Trasporti e negli Enti strumentali altrettanto copiose sono le cronache che quotidianamente leggiamo o ascoltiamo sui giornali, in rete o in tv con Emiliano.
Non cambia il senso del dovere e della responsabilità che un Presidente di Regione eletto dovrebbe sentire per poter dare risposte alla collettività amministrata con un impegno a tempo pieno nell'esercizio delle funzioni. Vendola inseguiva il suo carrierismo politico lanciando sfide ai Presidenti di Consiglio di turno e a Bersani per contendere loro leadership nazionali, Emiliano altrettanto sta facendo con Renzi.
Con una differenza: mentre Vendola aveva saputo delegare ampi margini di autorevolezza e di autonomia decisionale ai suoi assessori, Emiliano li ha resi nulli, accentrando tutto su di sé che però è più presente in TV che in Puglia.
Di fatto balliamo tra Renzi che propaganda lo sblocca Italia ed Emiliano che blocca la Puglia.
Bari, 30 aprile 2016
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