PROGRAMMA SVILUPPO RURALE 2014/2020, FITTO INTERROGA LA COMMISSIONE EUROPEA: "LA PUGLIA RISCHIA DI PERDERE 210 MILIONI DI EURO, A CHE PUNTO E' L'INTERROGAZIONE?"
Dichiarazione del leader dei Conservatori e Riformisti, on. Raffaele Fitto
La Puglia che nella conferenza Stato-Regioni coordina la commissione Agricoltura potrebbe essere paradossalmente l'unica Regione d'Italia a perdere in modo definitivo la prima tranche di 210 milioni di euro relativa alla prima annualità del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020.
Il governo regionale ha annunciato che il Psr della Puglia, presentato alla Commissione europea un anno fa con tre mesi di ritardo, va riscritto entro la fine di questo mese "per essere competitivi con le altre Regioni" e per "scongiurare il rischio che si crei una sorta di concorrenza sleale da parte delle altre Regioni avvantaggiate dai fondi comunitari".
Come eurodeputato sento il dovere sia di fare chiarezza sia sui fatti avvenuti e sulle relative conseguenze. Per questo ho presentato un'interrogazione al Parlamento Europeo per fare chiarezza sullo stato dell'arte del PSR Puglia 2014/2020 e degli effettivi tempi di approvazione, tenuto conto che l'agricoltura pugliese non può certamente perdere i finanziamenti previsti dalla prima annualità del Programma.
Basti pensare che ben 11 Regioni hanno già avuto il via libera e altre lo stanno per ottenere. La Puglia è stata "bocciata", cioè non è stata in grado di presentare un documento di qualità in grado di intercettare le variegate esigenze del tessuto agricolo e rurale pugliese. La Commissione circa sei mesi fa ha rimandato il testo con ben 640 osservazioni, delle quali pochissime sono state corrette ad oggi.
La mia richiesta di far chiarezza in sede europea, quindi, nasce dalla preoccupazione che i 210 milioni di euro (prima tranche PSR) non arrivino mai in Puglia e quindi individuare possibili soluzioni perché in caso contrario sarebbe un disastro per tutto il settore agricolo, ma anche per l'indotto, aggravando una crisi del settore che potrebbe avere conseguenze nefaste sull'intera economia pugliese.
Bruxelles, 24 settembre 2015
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