NOTA STAMPA
Roma, 16 aprile 2015
Dichiarazione di Ileana Piazzoni e Alessandro Zan, deputati del Partito Democratico
Una sentenza storica, quella emessa dal Tribunale di Palermo sul riconoscimento, in una coppia omosessuale, del diritto della ex compagna della madre biologica di incontrare e tenere con sé i figli. Si tratta di una decisione importantissima per la vita di tante coppie gay e lesbiche e per il benessere di tanti minori cresciuti da quelle stesse coppie, ai quali viene finalmente riconosciuto il fondamentale diritto di mantenere un rapporto stabile e significativo anche con il genitore non biologico. Una famiglia, sia essa formata da due genitori dello stesso sesso o di sesso diverso, deve poter godere appieno del diritto di crescere i propri figli e vederne la felicità, anche laddove la coppia si rompe. E' un principio di civiltà basilare, che va accolto con soddisfazione e mette in luce ancora una volta il bisogno di una legge sulle unioni civili in grado di normalizzare il Paese riconoscendo pari diritti e dignità a tutte le famiglie. Questa sentenza mostra, infine, come l'istituto della step-child adoption, attualmente previsto nel testo del disegno di legge sulle unioni civili in esame al Senato, sia adeguato a colmare questa lacuna del nostro ordinamento; lacuna che continua, fisiologicamente, a essere riparata caso per caso con l'intervento dell'autorità giudiziaria. Dobbiamo uscire dalla condizione in cui la magistratura deve continuamente sopperire alle mancanze dello Stato, per arrivare al pieno riconoscimento delle unioni civili, compresi i diritti genitoriali, in un percorso di avanzamento culturale che la politica non può e non deve, per l'ennesima volta, perdere di vista.
Roma, 16 aprile 2015
Dichiarazione di Ileana Piazzoni e Alessandro Zan, deputati del Partito Democratico
Una sentenza storica, quella emessa dal Tribunale di Palermo sul riconoscimento, in una coppia omosessuale, del diritto della ex compagna della madre biologica di incontrare e tenere con sé i figli. Si tratta di una decisione importantissima per la vita di tante coppie gay e lesbiche e per il benessere di tanti minori cresciuti da quelle stesse coppie, ai quali viene finalmente riconosciuto il fondamentale diritto di mantenere un rapporto stabile e significativo anche con il genitore non biologico. Una famiglia, sia essa formata da due genitori dello stesso sesso o di sesso diverso, deve poter godere appieno del diritto di crescere i propri figli e vederne la felicità, anche laddove la coppia si rompe. E' un principio di civiltà basilare, che va accolto con soddisfazione e mette in luce ancora una volta il bisogno di una legge sulle unioni civili in grado di normalizzare il Paese riconoscendo pari diritti e dignità a tutte le famiglie. Questa sentenza mostra, infine, come l'istituto della step-child adoption, attualmente previsto nel testo del disegno di legge sulle unioni civili in esame al Senato, sia adeguato a colmare questa lacuna del nostro ordinamento; lacuna che continua, fisiologicamente, a essere riparata caso per caso con l'intervento dell'autorità giudiziaria. Dobbiamo uscire dalla condizione in cui la magistratura deve continuamente sopperire alle mancanze dello Stato, per arrivare al pieno riconoscimento delle unioni civili, compresi i diritti genitoriali, in un percorso di avanzamento culturale che la politica non può e non deve, per l'ennesima volta, perdere di vista.
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