Il Ministro Martina risponde ad una interrogazione dei deputati M5S della Commissione Agricoltura e conferma che il Sistema Integrativo Biologico (SIB) continua a presentare falle. Per L'Abbate (M5S) il danno è tutto per le imprese oneste
I prodotti biologici, ad oggi, rappresentano un vero e proprio volano dell'economia italiana e sono sinonimo di sicurezza alimentare e salubrità per tutti gli acquirenti. Purtroppo, però, è facile incappare in vere e proprie frodi dove il consumatore acquista, pagandolo come biologico, un prodotto che biologico non lo è affatto. Per cercare di ottemperare a queste problematiche, con i decreti ministeriali 2.049/2012 e 18.321/2012, è stato istituito il "Sistema Integrativo Biologico" (SIB) che, nelle aspettative comuni, avrebbe dovuto "fornire un utile strumento agli operatori, agli Organismi di certificazione e alla Pubblica Amministrazione, per tutto quanto concerne l'attività di certificazione e vigilanza a garanzia del mercato e per la concessione e la verifica dei pagamenti dei contributi di settore".
"Avrebbe – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – perché, per stessa ammissione del Ministero di via XX Settembre il SIB non funziona! Con una nota dello scorso 27 febbraio, infatti, è lo stesso dicastero guidato da Maurizio Martina a parlare di possibili ritardi nell'aggiornamento in tempo reale dell'elenco degli operatori dell'agricoltura biologica".
In pratica, un sistema informatico pagato con soldi pubblici e che avrebbe tra i suoi obiettivi anche quello di contrastare le frodi, a causa dei ritardi negli aggiornamenti dell'elenco degli operatori dell'agricoltura biologica, potrebbe creare a sua volta delle frodi inconsapevoli. Ad esempio, ingannando chi acquista da uno di quei operatori che ha perduto la qualifica "bio", senza che ciò si possa evincere consultando il sistema stesso. Il Ministero dell'Agricoltura, dal suo canto, ha inviato una nota dove sollecitava "Regioni e Organismi di controllo ad adoperarsi con la massima sollecitudine al fine di completare le attività di competenza" per comprendere a che punto fosse lo stato dell'arte.
"Abbiamo, dunque, chiesto delucidazioni e chiarimenti al Ministro Martina – continua Giuseppe L'Abbate (M5S) – ma la risposta del dicastero dell'agricoltura si è limitata a ribadire i concetti della nota dello scorso febbraio (la numero 0014651, ndr), in pratica ammettendo che il SIB non funziona e che, quindi, attualmente non è garantita la veridicità dell'elenco degli operatori dell'agricoltura biologica. Un presappochismo disarmante che non fa che danneggiare le aziende oneste del nostro Paese: chi, con sudore e fatica, cerca di creare davvero progresso ed occupazione nonostante un Governo deficitario e spesso assente o, ancor peggio, menefreghista".
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