Il Parlamento europeo approva una risoluzione con le priorità UE in vista della prossima conferenza sul clima di Varsavia. L'eurodeputato Andrea Zanoni: "L'UE si presenti unita a questo importante appuntamento. Per contrastare il cambiamento climatico ci vuole un accordo mondiale vincolante per tutti con obiettivi chiari e giusti finanziamenti"
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione "sulla Conferenza di Varsavia sul cambiamento climatico (COP 19)" (11-13 novembre 2013) che indica le linee guida della strategia ambientale europea. Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, ha dichiarato: "L'UE deve riunire l'attuale "mosaico" di accordi vincolanti e non conclusi nel quadro della convenzione delle Nazioni Unite sul clima e del protocollo di Kyoto in un unico grande sistema coerente, vincolante per tutte le parti che costituisca un piano concreto di lotta al cambiamento climatico".
La risoluzione approvata oggi a Strasburgo a grande maggioranza elenca i punti chiave della strategia europea contro il cosiddetto climate change: Piattaforma di Durban, Protocollo di Kyoto, mitigazione, finanziamenti per il clima, energia pulita, aviazione internazionale e trasporti marittimi, industria e competitività, ricerca e innovazione e politica energetica.
"L'UE, per mantenere il ruolo di guida nell'ambito dello sviluppo di tecnologie per un'economia futura rispettosa dell'ambiente, deve puntare a una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 50% entro il 2030 – attacca l'eurodeputato, che ricorda come proprio "l'UE, insieme a Svizzera, Norvegia, Liechtenstein, Islanda e Australia, ha aderito al secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto, a partire dal 1° gennaio 2013, come fase di transizione verso un nuovo regime internazionale che coinvolgerà tutte le parti e che dovrà essere attuato entro il 2020".
"Come ricorda il quarto rapporto di valutazione dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), i paesi industrializzati devono ridurre le loro emissioni entro il 2020 del 25-40% rispetto ai livelli del 1990, mentre i paesi in via di sviluppo dovrebbero puntare a realizzare collettivamente una diminuzione sostanziale del tasso di crescita delle emissioni attualmente previsto, vale a dire una riduzione del 15-30% entro il 2020 – prosegue l'eurodeputato – Per questo vanno, ad esempio, aumentati i finanziamenti per il clima fino a 100 miliardi di dollari all'anno entro il 2020 anche per accelerare l'avanzata verso sistemi energetici puliti e sicuri".
"Nella battaglia mondiale contro il cambiamento climatico, l'Ue si deve esprimere in modo univoco alla prossima conferenza di Varsavia per cercare di andare avanti verso un accordo internazionale vincolante e al quale aderiscano tutti i Paesi del mondo", conclude Zanoni.
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