mercoledì 23 ottobre 2013

Conferenza sul Clima di Varsavia, ecco le priorità dell'UE

 

Il Parlamento europeo approva una risoluzione con le priorità UE in vista della prossima conferenza sul clima di Varsavia. L'eurodeputato Andrea Zanoni: "L'UE si presenti unita a questo importante appuntamento. Per contrastare il cambiamento climatico ci vuole un accordo mondiale vincolante per tutti con obiettivi chiari e giusti finanziamenti"

 

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione "sulla Conferenza di Varsavia sul cambiamento climatico (COP 19)" (11-13 novembre 2013) che indica le linee guida della strategia ambientale europea. Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, ha dichiarato: "L'UE deve riunire l'attuale "mosaico" di accordi vincolanti e non conclusi nel quadro della convenzione delle Nazioni Unite sul clima e del protocollo di Kyoto in un unico grande sistema coerente, vincolante per tutte le parti che costituisca un piano concreto di lotta al cambiamento climatico".

 

La risoluzione approvata oggi a Strasburgo a grande maggioranza elenca i punti chiave della strategia europea contro il cosiddetto climate change: Piattaforma di Durban, Protocollo di Kyoto, mitigazione, finanziamenti per il clima, energia pulita, aviazione internazionale e trasporti marittimi, industria e competitività, ricerca e innovazione e politica energetica.

 

"L'UE, per mantenere il ruolo di guida nell'ambito dello sviluppo di tecnologie per un'economia futura rispettosa dell'ambiente, deve puntare a una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 50% entro il 2030 – attacca l'eurodeputato, che ricorda come proprio "l'UE, insieme a Svizzera, Norvegia, Liechtenstein, Islanda e Australia, ha aderito al secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto, a partire dal 1° gennaio 2013, come fase di transizione verso un nuovo regime internazionale che coinvolgerà tutte le parti e che dovrà essere attuato entro il 2020".

 

"Come ricorda il quarto rapporto di valutazione dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), i paesi industrializzati devono ridurre le loro emissioni entro il 2020 del 25-40% rispetto ai livelli del 1990, mentre i paesi in via di sviluppo dovrebbero puntare a realizzare collettivamente una diminuzione sostanziale del tasso di crescita delle emissioni attualmente previsto, vale a dire una riduzione del 15-30% entro il 2020 – prosegue l'eurodeputato – Per questo vanno, ad esempio, aumentati i finanziamenti per il clima fino a 100 miliardi di dollari all'anno entro il 2020 anche per accelerare l'avanzata verso sistemi energetici puliti e sicuri".

 

"Nella battaglia mondiale contro il cambiamento climatico, l'Ue si deve esprimere in modo univoco alla prossima conferenza di Varsavia per cercare di andare avanti verso un accordo internazionale vincolante e al quale aderiscano tutti i Paesi del mondo", conclude Zanoni.

 


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