Più di 30 centrali per una potenza complessiva di 722 MW, sufficiente a soddisfare il 25% del fabbisogno elettrico dell'intera Toscana.
In questa regione si trova il "cuore" pulsante dell'energia geotermica italiana e uno dei maggiori centri a livello mondiale: qui, in località Larderello, nel 1904 ebbe inizio il primo sfruttamento industriale di una risorsa che, per potenzialità e diffusione geografica, è destinata a svolgere un ruolo crescente nell'ambito delle fonti rinnovabili.
Nelle tecnologie geotermiche Enel Green Power detiene un know-how di eccellenza, ampiamente riconosciuto a livello internazionale, che ha reso possibile una gestione ottimale della risorsa, anche sotto il profilo dell'impatto ambientale.
Per esempio, le innovazioni apportate con la tecnologia Amis hanno consentito di abbattere tanto il mercurio presente nel sottosuolo, quanto l'idrogeno solforato, da cui deriva il tipico odore di zolfo delle aree termali. Parimenti sono del tutto infondate le ipotesi di possibili fenomeni di interferenza tra l'attività geotermica di Enel Green Power in Toscana e le falde acquifere superficiali, come hanno recentemente accertato anche studi condotti dalle Università di Siena e di Firenze.
Per quanto riguarda l'evoluzione futuro della tecnologia, il maggiore impegno è oggi rivolto allo sfruttamento delle sorgenti a bassa e media temperatura, largamente diffuse nel mondo e abbondanti anche nel nostro Paese.
Le attività di ricerca che il Gruppo Enel conduce in questo campo stanno aprendo prospettive di particolare interesse. Nell'area sperimentale di Livorno, la Ricerca di Enel sta sperimentando un impianto prototipo da 500 kW, unico al mondo per taglia e tecnologia, che consentirà di realizzare in tempi brevi un impianto pilota di taglia commerciale. Se la sperimentazione confermerà le performance attese verrà quindi realizzato una centrale dimostrativa della nuova tecnologia in uno dei siti americani che Enel Green Power sta sviluppando proprio per lo sfruttamento di sorgenti a media e bassa entalpia.
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