Discorso di insediamento presso il Consiglio Comunaledi Calvignano (PV) il 24 maggio 2012
è con enorme piacere che mi accingo a prendere parte come consigliera all'amministrazione di questo piccolo Comune. Sono stata eletta nella lista del Partito Pirata, ma ora sono indipendente, con la prospettiva di poter concretizzare, partendo da un contesto piccolo, quello del Comune, la mia idea di organizzazione politica sociale. La scelta di intervenire in comuni così piccoli è stata, infatti, di tipo sperimentale sulla base di una concezione della politica che privilegiasse il rapporto diretto e personale tra l'elettore ed il suo rappresentante, così da attuare di fatto il principio di democrazia diretta, dove il cittadino opera in stretta simbiosi col suo rappresentante, stimolandone e controllandone l'operato. In quest'ottica, ho intenzione di dialogare molto e di conoscere uno per uno i miei nuovi concittadini e le loro esigenze, ma soprattutto di individuare in Calvignano, il Comune "pilota", nel quale approntare un laboratorio politico i cui risultati ed obiettivi possano riproporsi su scala nazionale. Calvignano non sarà per me una mera realtà territoriale isolata, ma il punto di partenza per promuovere una nuova idea di politica che, riappropriandosi di un rapporto tra il Cittadino e le Istituzioni, basato sul mandato nel suo esclusivo interesse, stimoli l'aggregazione partecipativa e la creatività del gruppo sociale non soltanto con riguardo alla normale amministrazione del proprio territorio, ma come fucina di sperimentazione politico-culturale per una nuova società sostenibile e per una nuova idea di Stato.
In quest'ottica, perciò, Calvignano diventa un "manifesto politico-culturale" dove intendo esporre e, di concerto con le altre forze politiche, attuare, grazie alle logiche che presiedono alla sua amministrazione in quanto piccolo comune, una serie di proposte politiche che sono espressione dei valori e degli ideali in cui credo e nei quali si fonda la mia azione politica.
Il primo valore che da Calvignano rilancio, e che si esprime proprio con la scelta di questo piccolo Comune come "Comune modello", si riassume nella concezione che la politica si faccia tra la gente e per la gente, rifiutando ogni atteggiamento di lontananza, proprio di questa Seconda Repubblica, dei politici dalle esigenze della Gente, dai bisogni del Popolo, dal sentimento della Nazione. Come piccolo Comune chi meglio di Calvignano può rendere e proporre questa caratteristica innata della politica, ormai persa di vista?
Il secondo valore che vorrei esprimere e riuscire ad attuare sul territorio si esplica in un'idea di "stato sociale" che riqualifichi l'uomo e il territorio nel rispetto della tradizione e della qualità della vita, investendo su queste per disegnare e sviluppare nuove forme di accesso al benessere economico e sociale del territorio. In tale prospettiva, e compatibilmente con i fondi a disposizione del Comune, mi piacerebbe che si stanziassero delle somme, anche di entità simbolica, per i nuovi nati nel Comune da versarsi fino al 18° anno di età in un'ottica da c.d. "womb to tomb State"(dall'utero alla tomba) che individuino forme di accantonamento di cespiti per consentire al cittadino, al compimento della maggiore età, una maggiore responsabilizzazione e capacità di autodeterminarsi nel reimpiego di tali somme in ambito lavorativo o di studio, svincolandosi dalla dipendenza familiare. Parimenti, al fine di riqualificare un territorio spopolato, sarebbe auspicabile, -in un'ottica di recupero delle tradizioni, ma anche di reinterpretazione evolutiva delle stesse tramite percorsi sperimentali e formativi,- approntare, di concerto coi Comuni limitrofi e in linea anche col progetto "Borghi e Castelli", progetti per l'apprendistato dei mestieri entro un modello che promuova qualità ed autosufficienza del territorio. Sempre all'interno di questo concetto di "stato sociale", e in considerazione dell'alto numero di cittadini appartenenti alla fascia di popolazione anziana, vorrei portare in Consiglio comunale delle proposte, seppur di tipo assistenziale, combinate però possibilmente ad iniziative di riqualificazione del territorio. Penso, per esempio, a progetti di pet-therapy che coinvolgano gli anziani, ma anche i bambini, in collaborazione con gli altri comuni limitrofi, sviluppando iniziative e progetti anche di tipo imprenditoriale per l'impiego e la tutela degli animali. Si tratterebbe di un'iniziativa sperimentale tra le prime in Italia e potrebbe comportare anche fonte di reddito. Allo stesso modo, in un periodo di emergenza sociale ponendosi così forte e così "demanding" il problema della povertà degli uomini separati, in collaborazione coi comuni limitrofi, potrebbero essere riqualificate strutture in disuso del Comune per consentire un temporaneo approdo a situazioni di emergenza abitativa di questo tipo, ponendosi come polo di attrazione per tutta l'area limitrofa, anche in considerazione del fatto che Calvignano è troppo piccolo e probabilmente non affronta direttamente questa emergenza per approntare soluzioni di questo tipo ad uso e consumo del solo comune. Sarebbe anche questo, però, un modo per far rivivere il territorio e conferire un ruolo al paese.
In considerazione dell'idea che la casa è un diritto di tutti e luogo di aggregazione della famiglia, valore imprescindibile, propongo, inoltre, di non far pagare l'IMU ai concittadini di Calvignano. Si tratta di una facoltà riconosciuta al Sindaco, ben potendo reperirsi i fondi relativi da attività turistico-culturali che sarà mia cura proporre nel dettaglio al Consiglio nel corso delle prossime riunioni consiliari.
Propongo, inoltre, che Calvignano non si rivolga ad Equitalia come concessionario di riscossione in ragione dei metodi adottati dall'ente nel recupero dei crediti nei confronti degli esecutati e degli scarsi controlli effettuati anche previa richiesta degli interessati sull'effettiva debenza delle somme. In periodo di crisi finanziari e di suicidi per ragioni economiche chiedo che il Comune non si renda complice con Equitalia di un simile strozzinaggio, potendo da un lato porsi come Comune simbolo di resistenza a usurai e strozzini e dall'altro aprire una discussione nella società civile sul tema.
Calvignano è comune in cui non è presente alcuno sportello bancario. Confermo, in spregio al sistema usuraio delle banche e della finanza internazionale, ogni opposizione all'eventuale apertura di sportelli bancari presso il Comune, che in esaltazione dei valori della Persona, dovrà rimanere simbolo scevro da ogni condiscendenza alle pratiche della mercificazione e di monetarizzazione che informano i rapporti della società in cui viviamo.
Auspico di ben lavorare in un'ottica collaborativa con gli altri Consiglieri per il bene e il progresso di Calvignano.
Buon lavoro a tutti!
Francesca Caricato
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