La morte genera sempre sconcerto, se poi a perdere la vita è un giovane, si rimane basiti, increduli. E quando a scomparire sono giovani famosi, sportivi, attori, musicisti, è facile che l’opinione pubblica li inserisca all’interno di un Olimpo, quasi innalzandoli a “divinità” da adorare e celebrare. Accade così, ad esempio, per Marco Simoncelli detto Sic, pilota 24enne di origini romagnole che domenica scorsa 23 ottobre ha perso la vita durante una gara, scivolando sulla pista di Sepang, in Malesia. Sono 50 i quaderni sui quali la sua città d’origine, Coriano, ha raccolto le firme di amici, conoscenti e fan per dimostrare l’affetto per il motociclista e lo sconvolgimento per la tragedia. E durante il funerale sono stati raccolti 16mila euro che verranno devolute ad associazioni locali che lottano contro l’autismo e alle quali Simoncelli era molto legato. E poi non mancano bigliettini, fiori, ricordi lasciati dagli ammiratori, i gruppi che ricordano il giovane pilota invadono Facebook, e molti utenti del noto social network hanno impostato come foto profilo proprio un’immagine di Sic. Ma non è tutto: il comune di Coriano sta pensando a un monumento commemorativo dedicato al pilota, mentre per ora è solo un'idea quella di dedicargli il Palazzetto dello sport. È già una certezza, invece, la nascita imminente di una fondazione dedicata a Simoncelli, che organizzerà eventi benefici in sua memoria. Questo tragico evento fa pensare a tutte quelle morti premature che hanno sconvolto il mondo, il pubblico, i fan, dal secolo scorso a oggi, e che i mass media hanno inevitabilmente contributo a enfatizzare. Dalla scomparsa di Brian Jones, chitarrista dei Rolling Stones, che annegò in piscina nel luglio 1969, a soli 27 anni, alla morte di Jimi Hendrix, solo due mesi dopo, a quella del rocker Janis Joplin, appena 27enne. Per non parlare della scomparsa di Jim Morrison, divenuto a tutti gli effetti leggenda, nel 1971. Di scomparse recenti, misteriose, tragiche e premature, ricordiamo quella dei cantanti Micheal Jackson e di Amy Winehouse, ma anche dell’italiano Pietro Taricone. Passando al settore sportivo, tra le morti celebri si ricordano quella di Fausto Coppi, nel 1960, ucciso da una malaria, e di Marco Pantani, morto forse per overdose a 34 anni nel 2004. E stessa età aveva Ayrton Senna, quando perse la vita tragicamente sul circuito di San Marino durante il Gp. “La morte”, spiega la psicologa Valeria Cani – psicoterapeuta del Team di Psicologo360.it - “per la nostra cultura rappresenta uno sconvolgimento, per quanto sia l’esito per natura normale della vita. Ma diventa ancor più traumatica e sconvolgente nel momento in cui si presenta inattesa e riguarda giovani famosi in cui il pubblico si riconosce. Scatta in automatico un meccanismo di immedesimazione e vicinanza, e ci si sente subito coinvolti nella tragedia, portando poi lo scomparso a un livello “altro”, superiore, come fosse un martire. I mass media mettono poi in moto il meccanismo di esasperazione e facendo rimbombare per giorni notizie e immagini nei programmi d’approfondimento, per cui negli spettatori si scatena il meccanismo dell’aumento di quel grande vuoto interiore e di quel senso di impotenza che lascia il pensiero della morte, tanto inaccettabile quanto vera e più vicina di quanto ognuno di noi abbia il coraggio di pensare e prenderne coscienza. L’idea di un giovane che muore è meno accettata di un vecchio che muore, da sempre è il giovane che seppellisce il vecchio e non viceversa. Ci sembra impossibile che un giovane famoso, ricco e fortunato incontri la morte sotto gli occhi di tutti, ci coinvolge e ci fa sentire più vicini al fatto, e la mente umana che solitamente tende ad allontanare il più possibile il pensiero della morte, diventa in questi casi più attenta nel sentire la morte così vicina e tangibile.” Per parlare di questo e altri temi delicati con un esperto attraverso il web, è possibile contattare psicologi e psicoterapeuti di Psicologo360.it, servizio di consulenza psicologica online che offre un preliminare orientamento o una consultazione che aiuti a sciogliere nodi e timori, e per fissare eventualmente appuntamenti di persona con psicologi e psicoterapeuti professionisti.
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