Dichiarazione del presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici:
« Da una prima lettura del testo in circolazione del D.L. fiscale, approvato ieri dal Governo, sembra possa desumersi che il contributo di solidarieta', previsto all'art. 2, riguardi il reddito complessivo del contribuente (ai sensi dell'art. 8 del TUIR) comprensivo anche dei redditi derivanti dalla locazione di immobili.
Se cosi' e', allora bisognava essere piu' lineari ammettendo la cedolare secca per tutte le locazioni indistintamente.
Un aumento di tale portata delle aliquote Irpef per le fasce maggiori di reddito e' gravosissimo per chi lo subisce, inefficace sul piano generale per la sua incidenza di nicchia e discriminatorio per l'investimento immobiliare a reddito, gravemente penalizzato rispetto all'investimento finanziario.
Con l'aliquota del 53 % si avra' un aumento secco del 23,25 % del carico fiscale IRPEF sulle spalle delle persone fisiche che affittano.
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« Ancor prima che entrino in vigore gli aggravi ( derivanti dal federalismo fiscale ) del prelievo ordinario sugli immobili, si introduce un prelievo straordinario .
Una misura fiscale eccessivamente drastica e penalizzante, che rischia di trasformarsi in un fattore di grave squilibrio economico per le famiglie che con il reddito pagano i debiti e le spese ed in un macigno sulla locazione abitativa privata in Italia.
Infatti l'enorme aumento dello spread che si creera' tra il carico fiscale sul reddito dell'investimento immobiliare, che si cumula con gli altri redditi della persona fisica ( eccezion fatta per la cedolare secca, che e' misura di limitata portata) e quello gravante sull'investimento mobiliare finanziario ( che viene contenuto nel 20 %) assisitito dal meccanismo della tassazione separata,
allontanera' sempre piu'
la locazione dall'area di competitivita' con quest'ultimo.
Si tenga presente che misure fiscali eccessivamente penalizzanti, nei confronti sia pure di una nicchia di operatori economici quali sono le persone fisiche investitrici nell'edilizia, rischiano di produrre l'effetto di uno squilibrio del settore tale da mettere a rischio i valori l'intero comparto.
Preme aggiungere, comunque, che prelievi fiscali di tale eccezionale portata, finiranno nel "pozzo di San Patrizio" senza prima aver posto mano agli opportuni tagli delle spese della politica e degli sprechi della pubblica amministrazione; senza prima aver opportunamente finalizzato il patrimonio dello Stato, delle Amministrazioni e degli enti pubblici alla riduzione del debito pubblico; e senza aver prima condotto una decisa lotta all'evasione fiscale.
E gli uffici finanziari sanno che esistono ancora spazi normativi cui porre mano per restringere le maglie larghe attraverso le quali passa l'evasione »
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