Animal Friendley un cippirimerlo! ( seconda puntata)
continua
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Chiliamacisegua aggiunge una foglia alla..corona di alloro depositata sulla fronte della Puglia , insignita dall'On Michela V.Brambilla dell'appellativo, Animal Friendly.
La storia di questo dolcissimo cane salvato per la coda, che vagava nella amichevole Puglia ( nei confronti degli animali si intende,) è esemplare di quante balle si possano dire, raccontare e fare credere, pur di agiografare l'immagine turistica di una Regione. E intascare i daneè!
Ma, ahimè, se salvano le tasche, non ne salvano l'anima.
Chiliamacisegua
Testimonianza di una volontaria
Venerdì scorso amici di una mia amica di Genova erano in campeggio ad Otranto (BR), e si sono imbattuti in una larva di cane.
Fortemente disidratato , scheletrico, spelacchiato, triste, malmesso e solo. Da bravi cittadini, hanno provato a fare tutte le segnalazioni del caso alla Asl, ai Vigili, ma nulla (in questo tutta la Puglia è coerente), hanno chiamato anche una associazione locale, ma nessuno di loro è intervenuto.
Allora, con un giro di tamtam sono arrivati a me.
Nel frattempo lo avevano portato dal veterinario, il quale senza aver fatto alcun prelievo, senza prove insomma, ma forse da quelle parti hanno il naso clinico e possono risparmiare sugli esami, ha sentenziato: leishmania e prescritto alcune compresse (ma senza le fiale, ndr).
Fra l'altro il veterinario ha consigliato l'eutanasia piuttosto che il canile.. forse perché è a conoscenza del modo in cui sono trattati i randagi reclusi e del modo in cui sono gestiti. Nell'altro mondo dell'Italia che considera gli animali uguali a ..cose. E in quell'altro mondo, ahimè svetta, in pole position la Puglia.
Ho deciso dunque e d'un botto, di prendermi carico di questa creatura, me lo sono fatta portare con staffetta...una famiglia veneta aveva finito le ferie e stava tornando al nord, gli hanno dato un passaggio fino al casello di Andria e me lo sono portata al rifugio dove opero come volontaria.
Le foto allegate sono state scattate lunedì e assicuro che ormai è un "fiore", rispetto a com'era.
Oggi il veterinario nostro ha fatto il giro di visite in canile e gli ha effettuato un prelievo per stabilire cosa effettivamente il cane abbia, ammesso che abbia qualcosa, forse rogna e forse erlichiosi.
In effetti lo stiamo già curando per la rogna.
Comunque mangia e si sta riprendendo, è buonissimo , affettuoso, e adesso cammina trotterellando al guinzaglio, mentre all'inizio manco si alzava.
Si sta riprendendo la fiducia nell'uomo e anche la vita che l'indifferenza del l'uomo e delle istituzioni "non" presenti sul territorio, "latenti" e voglio sottolinearlo, di modo che il ministro Brambilla, ne venga resa edotta, gli hanno tolto.
E se questa è la Puglia animal friendly, Dio ( assente anche lui da queste parti) ce ne scampi!
Ah dimenticavo, stante l'esperienza, i miei conoscenti e amici, saputa la storia hanno giurato che mai e poi mai rimetteranno piede in Puglia, neppure per una sosta caffè!
S.M.
FOTO
NOTA
Puglia: Dossierino di Chiliamacisegua, così per farsene una idea di quanto da queste parti siano ospitali con gli animali!
http://www.chiliamacisegua.org/2010/06/28/animal-frendly-un-cippirimerlo/
Animal Friendly un cippirimerlo!
CRONACA
Oggi 23 luglio 2010
http://www.petsblog.it/post/1441/i-randagi-in-puglia-unannosa-questione
I randagi in Puglia: un'annosa questione
pubblicato: venerdì 23 luglio 2010 da doretta
Dall'infanzia alla giovinezza ho conosciuto solo randagi. Nella mia città si creano dei veri e propri branchi, che specialmente di notte girano a caccia di cibo. Ho dovuto spiegare a mia figlia, con molta fatica, il perché non possiamo toccare o avvicinare questi animali.
Alcuni di questi cani sono visibilmente malati e sofferenti, anche se non tutti sono pericolosi. In effetti molte persone lasciano del cibo per questi poveri animali e anche se non ricevono, per ovvi motivi, coccole e carezze, stabiliscono dei rapporti pacifici con gli abitanti del quartiere.
Ci sono alcune persone che aiutano i randagi, grazie anche al servizio volontario di veterinari di buona volontà, ma non basta. Il problema è molto radicato e, a dirla tutta, al di là di una cronica mancanza di fondi, sembra comunque non interessare a nessuno.
A
info@lacoscienzadeglianimali.it;
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