Un "gladiatore" sulle scene: il regista, sceneggiatore e attore Matteo Maria Dragoni
è tra imigliori talenti artistici nel campo teatrale. Protagonista sulle scene, insieme a Virginia Risso, con lacommedia "Coppia aperta, quasi spalancata" scritta da Dario Fo e Franca Rame, Matteo Maria Dragoni è un autentico "gladiatore" sulle scene con quel suo talento indiscusso che conquista ilpubblico. Ma una sua grande dote è l'umiltà, una caratteristica che appartiene a pochi veri artisti.
Torna sempre volentieri nella sua amata Teramo, dove è nato e cresciuto diplomandosi presso
l'Accademia di Arti Drammatiche "Teatro Senza Tempo": da adolescente proprio a Teramo ha
mosso i suoi primi passi sul palco fino alla consacrazione con la laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo presso l'Università La Sapienza di Roma. Matteo Maria Dragoni è, infatti, entrato in contatto da giovanissimo con il mondo teatrale frequentando a soli 14 anni i corsi di recitazione nella scuola di teatro " Spazio Tre" di Teramo per poi collaborare negli anni successivi come attore nella Compagnia teatrale Terra Teatro – Teatrid'Abruzzo. Nel 2015 ha seguito lo stage "La sincerità" davanti la macchina da presa diretta da Pietro De Silva. Durante il suo percorso artistico ha collaborato con altri registi come Stefano Reali, Edy Angelillo, Sofia Bolognini, Tommaso Bernabeo, Alfredo Troiano, Cathy Marchand, Andrea Bruno Savelli. Attualmente, oltre sulle scene, è impegnato come insegnante nella Scuola di Recitazione KA.ST presso il Teatro Due nel cuore della capitale. Una vera mission quella di Matteo Maria Dragoni nella veste anche di insegnante, con la sua capacità di emozionare gli allievi come gli spettatori in sala, trasmettendo loro il piacere di imparare, la passione per questa professione. E riuscendo perfino a guardare il mondo con i loro occhi per percepire e condividere con i giovani la vera grande bellezza di questo mestiere.
"La recitazione è importante a qualsiasi età ma soprattutto la ritengo fondamentale nell'età
giovanile: ti aiuta a comunicare, ad imparare ad osservare, a vincere la timidezza nel rapporto con gli altri, a migliorare il movimento del proprio corpo, a modulare la propria voce, a correggere la pronuncia, perfino a gestire il proprio sguardo, oltre a migliorare la propria creatività, ad agevolare le relazioni sociali limitando le situazioni conflittuali con il lavoro di squadra,
condividendo con il gruppo gli obiettivi, acquisendo pertanto una maggiore consapevolezza nel rapporto con gli altri. A dare forma concreta ai sentimenti e alle emozioni. Il mestiere dell'attore? Devi avere tanto amore per questa professione, perché ti consente di superare le difficoltà, di compiere tanti sacrifici. E di non arrenderti mai anche se gli ostacoli ti sembrano al momento insormontabili: ricordo che il primo anno in accademia eravamo inizialmente 20 allievi, al terzo anno eravamo solamente in otto a terminare il percorso di formazione. Ciò che deve contraddistinguere un giovane, in ogni settore, è una spiccata determinazione a realizzare i propri sogni e a raggiungere i propri obiettivi. Applicandosi con costanza, giorno dopo giorno. Proseguire con tenacia sul percorso che hai costruito. Solamente chi arriva al traguardo potrà raccontare un giorno la propria esperienza e, soprattutto, potrà assaporare le soddisfazioni dopo tanti sacrifici compiuti".
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