Comunicato stampa. 16 giugno 2016
"Dal petrolio al gas: il mantra nel nostro Paese è sempre lo stesso, fossili fossili fossili."
Questo il commento della parlamentare Serena Pellegrino (Sinistra Italiana – Possibile) vicepresidente della Commissione ambiente sulla notizia del decreto del Ministero dell'Ambiente che stabilisce la compatibilità ambientale del progetto del metanodotto tra Trieste, Grado e Villesse. Un progetto della SNAM rete Gas spa che è strettamente connesso al procedimento autorizzatorio del rigassificatore di Zaule: riconoscere la compatibilità ambientale del metanodotto la dice lunga sulle intenzioni per il rigassificatore.
La Regione Friuli Venezia Giulia è contraria a questo progetto e bene ha fatto sottolineando che se non è strategico il rigassificatore, come dichiarato dal ministro Calenda, non lo è nemmeno il metanodotto. La rete serve per collegare la fonte all'utente. Se manca la fonte dov'è la strategia? Sotto l'etichetta "strategico" il Friuli Venezia Giulia, ma non solo, paga un prezzo altissimo alle equivoche scelte governative in materia di energie fossili. Un esempio chiaro è l'elettrodotto Terna Udine – Redipuglia, un devastante monumento frutto di queste politiche: una rete che collegherà le utenze italiane alla pericolosissima e vetusta centrale nucleare di Krsko."
Conclude Serena Pellegrino: "In un mondo che cerca di trovare soluzioni innovative per la riduzione dei consumi energetici le due economie vanno in rotta di collisione: quella della produzione che mira ogni giorno al segno più e quella dei consumi che procede per la strada opposta.
Nel mezzo, le politiche di governo nazionale e regionale che intanto promuovono la realizzazione delle reti poi si vedrà dove agganciarsi, pazienza se sia una centrale nucleare o un rigassificatore. E intanto le centrali a biogas e i campi fotovoltaici vengono bypassati da Terna e SNAM. Il modello delle inutili infrastrutture, che producono utili solo a chi le realizza, e del dominio delle fossili procede imperante."
"Dal petrolio al gas: il mantra nel nostro Paese è sempre lo stesso, fossili fossili fossili."
Questo il commento della parlamentare Serena Pellegrino (Sinistra Italiana – Possibile) vicepresidente della Commissione ambiente sulla notizia del decreto del Ministero dell'Ambiente che stabilisce la compatibilità ambientale del progetto del metanodotto tra Trieste, Grado e Villesse. Un progetto della SNAM rete Gas spa che è strettamente connesso al procedimento autorizzatorio del rigassificatore di Zaule: riconoscere la compatibilità ambientale del metanodotto la dice lunga sulle intenzioni per il rigassificatore.
La Regione Friuli Venezia Giulia è contraria a questo progetto e bene ha fatto sottolineando che se non è strategico il rigassificatore, come dichiarato dal ministro Calenda, non lo è nemmeno il metanodotto. La rete serve per collegare la fonte all'utente. Se manca la fonte dov'è la strategia? Sotto l'etichetta "strategico" il Friuli Venezia Giulia, ma non solo, paga un prezzo altissimo alle equivoche scelte governative in materia di energie fossili. Un esempio chiaro è l'elettrodotto Terna Udine – Redipuglia, un devastante monumento frutto di queste politiche: una rete che collegherà le utenze italiane alla pericolosissima e vetusta centrale nucleare di Krsko."
Conclude Serena Pellegrino: "In un mondo che cerca di trovare soluzioni innovative per la riduzione dei consumi energetici le due economie vanno in rotta di collisione: quella della produzione che mira ogni giorno al segno più e quella dei consumi che procede per la strada opposta.
Nel mezzo, le politiche di governo nazionale e regionale che intanto promuovono la realizzazione delle reti poi si vedrà dove agganciarsi, pazienza se sia una centrale nucleare o un rigassificatore. E intanto le centrali a biogas e i campi fotovoltaici vengono bypassati da Terna e SNAM. Il modello delle inutili infrastrutture, che producono utili solo a chi le realizza, e del dominio delle fossili procede imperante."
Nessun commento:
Posta un commento