LORETTA SURICO
Nata a Roma si è formata all'Istituto d'Arte con Alberto Zivieri, Katy Castellucci, Piero Sadun ed è stata allieva di Mario Mafai all'Accademia di Belle Arti. Negli anni '60 collabora con la Rai e Paese Sera, realizzando caroselli ed illustrazioni. Dal 1975 al 1980, con scadenza annuale, allestisce mostre alle Gallerie ' I Volsci ' e 'Il Babuino', al Museo del Folklore ed alla Finsider di Roma e a Palermo presso il Teatro del Vicolo. Nel 1980 dimostra tutta la sua capacità di scavo psicologico dell'individuo realizzando la rassegna' Psicoanalisi Asciutta-a tavola con il poeta', con 31 ritratti di poeti, vere e proprie analisi del loro mondo interiore (materiale raccolto l'anno seguente nella monografia Poeti Folla & Follia). Negli anni a venire, realizza ritratti di noti personaggi della cultura: tra gli altri , il Prof.Felipe Garin (già Direttore del Prado e dell'Accademia di Spagna a Roma) ed il Premio Nobel Rita Levi Montalcini. Nel 1982 partecipa alla rassegna curata da Federica Di Castro: 'Dentro il racconto'.
E' del 1984 l'approfondimento dell'opera di Bosch, che culmina nella realizzazione di un grande Trittico attualizzato del 'Giardino delle Delizie ', con una mostra dal titolo 'Favola della città d'ottone' esposta in personali a Roma, Milano, Bologna e Taranto; successivamente a Palermo e Milazzo. A quel punto diventa un'urgenza la contaminazione tra le arti: il connubio tra Pittura-Teatro-Letteratura- Poesia dà vita alla mostra 'Musica e Poesia'. Oltre che alla pittura si dedica con particolare attenzione e perizia a varie tecniche: disegno, litografia, incisione, serigrafia; illustra libri e realizza gioielli d'artista e mobili per l'arredamento. I 'fantasmi' che Loretta Surico ha cullato per tanto tempo, in solitudine, vengono alla ribalta in tutto il loro splendore fantastico; una pittura lirica che, passando attraverso momenti d'impegno sociale, sa farsi anche sperimentazione nell'ambito fantastico. L'importanza dell'elemento umano va sempre più riducendosi, privilegiando architetture e non luoghi: prende avvio così quel particolare citazionismo architettonico che caratterizza molta della sua pittura. Nella seconda metà degli anni '80 la scelta di accettare lavori per il Teatro, come scenografa e costumista, rappresentati nei maggiori teatri italiani. A questo punto comincia a realizzare grandi opere e particolare risalto merita la ricerca che, dagli anni'90 fa, con la collaborazione di Comuni italiani, su Storia-Tradizione-Costume: una sorte di difesa dell'identità da conservare e tramandare; di questo ciclo pittorico, importanti per tutta la sua produzione, sono alcune Grandi Opere, tra tutte 'La Mattanza', 'I ceri di Gubbio', 'Milazzo e le guerre puniche', 'Allegoria per Roma', 'Governo Civico', 'Omaggio a Venaria Reale' e 'Il carnevale d'Ivrea'.
A metà degli anni '90 realizza le mostre dal titolo 'Lungo strade da scoprire'. Risalgono alla fine di quegli anni a cavallo del 2000 i cicli de 'La nuova Era' e 'Dal Caos'. E' del 1999 la realizzazione di una linea di gioielli d'artista, anno in cui è chiamata dall'Università di Marshall nel Minnesota, a tenere uno stage annuale sull'arte. Con la collaborazione dell'Università realizza una vasta retrospettiva, itinerante in alcune città degli USA. Sono del 2004 la mostra 'dal Caos nel cuore della forma' alla galleria Comunale di Forte dei Marmi (Lu) ed 'Omaggio a Venaria Reale' per l'inaugurazione del Teatro della Concordia a Venaria Reale (To).
Nel 2005 all'Archivio di Stato di Roma (nel Palazzo borrominiano della Sapienza) realizza la mostra dal titolo 'La congiura dei poeti' in occasione della ristampa del volume 'Poeti Folla & Follia' arricchito di nuove sezioni. Del suo lavoro si è interessata gran parte della critica, accumulando scritti e recensioni nelle pagine delle maggiori testate nazionali e nelle Televisioni. Ha al suo attivo più di un centinaio di mostre personali in Italia, Danimarca, Olanda, Spagna e USA. Sue opere sono in importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all'Estero.
L'intensa attività è seguita con sempre più crescente interesse sia da parte della critica che del pubblico dando vita ad un crescente collezionismo.