COMUNICATO STAMPA
FOOTBALL AMERICANO, DOMENICA A MILANO LE FINALI GIOVANILI
Non solo Blue Team. Il week-end di football americano infatti non si esaurisce con la partita di sabato della Nazionale contro la Svizzera. Il centro sportivo comunale di Pero (Milano) in Via Papa Giovanni XXIII, infatti, domenica ospiterà un'altra grande giornata di football, grazie allo sforzo organizzativo dei Rhinos Milano. Domenica infatti sarà la giornata dedicata alle finali dei campionati giovanili. Si comincia alle 12 con il campionato under13, che si gioca 5 contro 5 e che è alla prima edizione assoluta. Dopo il bowl che si è disputato a Bologna il 7 dicembre, dalle 12 in poi si sfideranno Giaguari Torino e Gladiatori Roma, poi Blacks Rivoli e Giants Bolzano. Alle 15 la finale del campionato under16 tra Skorpions Varese e Rhinos Milano. Infine, alle 17 la finale del campionato under19 tra Seamen Milano e Warriors Bologna.
Facciamo il punto con il responsabile del settore giovanile Fidaf Valerio Bozzarini.
Le finali giovanili di tre categorie diverse in una stessa giornata. Che cosa ti aspetti?
Mi aspetto un evento unico dove tutti potranno incontrarsi e condividere la stessa passione che ci unisce. Un evento assolutamente eccezionale per la presenza di tutte le categorie giovanili FIDAF, e poi sabato c'è il Blue Team! Che Week end!
Qual è il tuo bilancio per ognuna delle tre categorie?
Assolutamente positivo. Abbiamo avuto 27 team nell'under 19, 11 nell'under 16 e 4 nell'under 13 per un totale di 42 team iscritti e partecipanti. Sono 6 in più rispetto al 2012, con uno svecchiamento di 2 anni nelle categorie giovanili in un biennio (nel 2012 avevamo under 21 e under 18) e lo storico varo dell'under 13 tackle. E' un successo. Chiaramente c'è ancora molto da lavorare. Sciorinando i numeri in mio possesso, il bicchiere è mezzo pieno, non nascondo nulla e non dico che va tutto bene. il 50% del movimento football ancora non fa attività giovanile, il 90% delle squadre di III Divisione non ha rappresentative giovanili e vi sono società che fanno una minima attività ma non riescono ad inserirsi nello Sviluppo Giovanile Federale.
Abbiamo grosse problematiche al Sud. Sono due anni che ci lavoro costantemente. E con il varo del Fiveman Regionale a Settembre scorso spero di aver dato loro uno strumento in più per poter iniziare quel percorso parallelo a livello scolastico che dia forma e vita a nuove squadre giovanili. L'aiuto dei Delegati Regionali è fondamentale. Loro sono la FIDAF sul territorio e devono sentire l'importanza dei progetti federali e perseguirli senza sosta.
Quali sono gli obiettivi futuri per il settore giovanile della federazione?
Il documento espresso dallo Sviluppo Giovanile Federale parla chiaro. Il futuro sta già arrivando. Con l'abbassamento delle età, soprattutto nel Flag Football, ci stiamo accordando con la Scuola dello Sport del CONI per implementare nei corsi dei coach anche la materia psicopedagogica. Non abbiamo più a che fare con ragazzotti maggiorenni di fine Liceo e in adolescenza più che avanzata, ma con una fascia di età delicatissima, dove abbiamo bisogno di far capire ai coach che non solo stanno allenando e preparando il futuro del movimento, ma sono a contatto con un mondo che per noi è tutto da scoprire. Si parla di scuola, di famiglia, di educazione alla vita e allo sport, di cultura, e della parte più importante di uno sport: il divertimento sano senza competizione ma con il gioco.
Abbiamo aperto al miniflag la fascia di età 6-9 anni, siamo scesi nel tackle fino ai 12 anni. C'è bisogno di un salto di qualità di preparazione e organizzazione a livello tecnico ma anche
a livello dirigenziale. I settori giovanili di oggi non sono più quelli di ieri. Dobbiamo assomigliare di più a vere e proprie scuole di formazione e non solo. Il Settore Giovanile non è più il serbatoio della squadra Senior, ma è la società stessa su cui si sostiene, la Senior diventa una conseguenza e non più l'oggetto principale.
Siamo ad una svolta e alcune società devono seguire i progressi che si stanno facendo, non rimanere indietro e fossilizzarsi al passato.
Che tipo di risposte hai avuto da parte dei team?
I Team stanno rispondendo bene. Si stanno allineando piano piano. Stiamo crescendo. Ma la crisi economica si fa sentire. La formula 7vs7 in U16 e la sua semplicità di gioco con l'annualità flottante è stata una decisione vincente. Permette a molte squadre di poter mettere in campo una squadra con un roster di 15 atleti e poter iniziare a competere a livello nazionale. Cominciamo ad avere società con due o tre rappresentative giovanili, fino a 5 anni fa era impensabile. Grazie al lavoro fatto dalla FIDAF in ambito MIUR e IUSM , siamo al pari delle altre Federazioni. Cominciamo a ritagliarci il nostro spazio. I Team cominciano a muoversi meglio e ad avere localmente più spazio. Ma ovviamente il più grande merito è appunto delle squadre, che grazie a molti dirigenti illuminati e facendo un grandissimo sforzo con tanta voglia e spirito ecco dove hanno fatto arrivare il settore giovanile FIDAF. A loro dico grazie!
Perché un genitore dovrebbe spingere il proprio figlio a giocare a football americano?
Perché il football americano contiene valori di fratellanza e correttezza che ultimamente in altri sport più blasonati si sono persi. Il football americano è anche sport che ti può educare alla vita. A non mollare mai, a capire le sconfitte, le cause e a costruire le proprie vittorie. Il rispetto dell'avversario che non è un nemico da abbattere ma un compagno di sport che ha solo la maglia diversa e fa gli stessi sacrifici in egual misura. Ti disciplina nel quotidiano e a prenderti cura ti te stesso. Se un genitore ha bisogno di far crescere il proprio figlio in un ambiente sano, il football americano potrebbe essere un valido alleato. In conclusione, voglio aggiungere un pensiero per il piccolo Tommaso Martinolich e per la sua famiglia. Domenica, e per sempre, sarai nei nostri cuori.
Luca Pelosi
Nessun commento:
Posta un commento