Da: avv. Eugenio Gargiulo (eucariota@tiscali.it)
L'avv. Eugenio Gargiulo spiega entro quanto tempo è possibile querelare il medico che ha commesso l'errore sanitario!
L'avv. Eugenio Gargiulo evidenzia che il termine per proporre la querela e chiedere il risarcimento decorre dalla conoscenza, da parte del paziente, dell'errore del sanitario e non da quello dell'azione colpevole.
In caso di "Malasanità", contro il medico negligente è possibile proporre una querela e ottenere il risarcimento del danno, ma il termine entro cui il paziente può agire non comincia a decorrere dal giorno dell'intervento, della diagnosi o della cura eseguita in modo negligente, ma dal giorno (eventualmente successivo) in cui il paziente ha avuto effettiva conoscenza dell'errore.
A dirlo è una recentissima sentenza della Cassazione (Cass. sent. n. 9194/14 del 25.02.2014)
Secondo
Tale conoscenza non può limitarsi alla sola consapevolezza dell'esistenza di una patologia quale conseguenza dell'errore medico, ma si deve trattare di una consapevolezza totale.
Egli, cioè, deve essere pienamente cosciente che tale patologia sia stata certamente determinata dagli errori di diagnosi o di terapia dei medici curanti.
In caso contrario, mancherebbe la consapevolezza dell'esistenza di un'ipotesi di reato: consapevolezza che non si realizza solo con il verificarsi del danno, ma è necessario che la persona offesa abbia coscienza, anche sommaria, della violazione di regole cautelari nel trattamento della patologia e del fatto che proprio da tale violazione sia dipeso il suo danno.
Insomma: perché inizi a decorrere il termine per poter querelare il medico non è sufficiente essere consapevoli delle conseguenze subite a causa del trattamento; ma è necessario avere completa cognizione che il danno sia dipeso proprio dal trattamento stesso.
Questo si riversa in un vantaggio per il danneggiato, il quale potrebbe prendere conoscenza certa, solo in un momento successivo, dell'errore del medico.
Ricordiamo che il termine per proporre querela per lesioni colpose è di tre mesi.
Foggia, 28 febbraio 2014 Avv. Eugenio Gargiulo
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