"Natale si avvicina. E noi siamo pronti": è scritto nella pagina Facebook di Melegatti, il creatore del Pandoro.
Si spera che la campagna natalizia riesca nel migliore dei modi. Alcuni, del resto, si domandano se le novità di questo periodo possano cancellare un passato di scelte, orientamenti, secondo loro anche errati. Abbiamo fatto domande in argomento a Giorgio Maggioni, comunicatore, esperto e sviluppatore di modelli di business on line, specializzato nella Pmi, nonché docente di Web marketing per l'internazionalizzazione d'impresa.
La tradizione del Natale in rosso e oro è ancora all'ordine del giorno ai tempi dei social?
"C'è chi dice: 'ormai siamo ai tempi dei social e vogliamo ignorare la tradizione della famiglia… cerchiamo anche noi di essere un po' dissacranti, come lo sono i giovani'. Talmente dissacranti che, sui canali social di Melegatti, uscì un post graficamente molto carino, con un bell'alberello in argento, delle palline attaccate e un copy (testo) che recita così: 'La famiglia è come un Albero di Natale; c'è sempre qualcuno che rompe le palle'. Avete compreso bene. La riconoscibilità del brand stesso come legato alla famiglia… al Pandoro… al Natale… allo star bene insieme… Uno dei peggiori commenti registrati sulle pagine social è stato: 'Mi ricordo di Melegatti quando mangiavamo il Pandoro con il mio papà. Ora non c'è più. Né il mio papà, né la Melegatti che ricordavo'. Complimenti. Ma tutto ciò non è sufficiente. Non ti bastava, cara Melegatti, scegliere un testimonial discutibile, ma era necessario passare per le armi i nostri ricordi di bambini. Un capolavoro".
C'è stata qualche altra nota dissonante nelle scelte di Melegatti?
"Anche gli orientamenti sessuali sono all'ordine del giorno. L'illuminato marketing Melegatti che cosa fa? Fa uscire un'immagine social di una coppia eterosessuale, della quale però si vedono solo mani (con un croissant in mano) e piedi, con questo copy: 'Ama il prossimo tuo come te stesso, basta che sia figo e dell'altro sesso'. Sic. Non finisce qui. Tempo due ore e l'azienda esce con questo comunicato (2015): 'Con riferimento al post di questa mattina, Melegatti chiarisce che la gestione della comunicazione sui social è affidata ad un'agenzia esterna, che ha pubblicato senza autorizzazione da parte dell'Azienda. Melegatti S.p.A. si dissocia dall'operato di tale agenzia che ovviamente è stata sollevata dall'incarico e si scusa formalmente con chiunque si sia sentito offeso dal messaggio. Da 121 anni Melegatti è per tutti'.
Ora, direte voi, mi sembra che la protagonista si sia scusata e che tutto sia tornato nella norma. Qualcuno rileverebbe una seria difficoltà nel controllare i contenuti. Giudicate voi"
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