Il responsabile provinciale romano del movimento Italia dei Diritti interviene nuovamente sul noc e chiede ai vertici della regione Lazio e della sanità laziale quando il nuovo nosocomio sarà operativo al massimo delle proprie potenzialità.
Roma 13 Dicembre 2018: Si avvicina la data dell'inaugurazione del nuovo ospedale dei castelli romani prevista per il 18 dicembre ( oggi intanto apre i battenti ) e i vertici della nostra regione nonché i massimi dirigenti della ASL romana si accingono a presenziare a tale avvenimento preparandosi a prendersi le lodi per quello che lo stesso presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti ha descritto come l'eccellenza della sanità laziale. Nel frattempo i disagi per gli utenti dei castelli romani continuano anche se i riflettori si sono abbassati sui problemi che quotidianamente interessano i nosocomi che stanno facendo fronte alla chiusura anticipata degli ospedali di Albano Laziale, Ariccia e Genzano. Sul tema interviene nuovamente il responsabile del movimento Italia dei Diritti Carlo Spinelli:" Sono molteplici i disagi che gli utenti della zona dei castelli romani stanno vivendo soprattutto per chi si reca al pronto soccorso dell'ospedale di Velletri sempre più intasato con tempi di attesa sempre più lunghi. E' di questi giorni – continua Spinelli – la denuncia da parte di una famiglia che si era recata proprio al pronto soccorso della struttura sanitaria pubblica veliterna per far assistere un proprio congiunto, purtroppo poi deceduto, la cui morte sembra dovuta, a quanto pare, ad una carenza nell'assistenza e all'inadeguatezza delle cure prestate al povero paziente. Questo proprio perché la gran mole di traffico di pazienti al pronto soccorso di Velletri non permette un'attenta valutazione di tutti i casi e purtroppo questa volta è accaduto l'irreparabile. Addirittura – dice ancora Spinelli – pare che a dei pazienti in attesa di un intervento chirurgico, per la carenza dei posti letto, siano stati costretti ad attendere l'intervento nei corridoi in quanto il letto è stato loro assegnato solo nei minuti antecedenti l'operazione. Ma se questi disagi sono, a detta dei vertici ASL, necessari perché non si poteva fare a meno di chiudere i tre ospedali di Albano, Ariccia e Genzano in anticipo per poter permettere il trasferimento dei macchinari dagli stessi al noc di via nettunense, mi domando se i disagi cesseranno dopo l'apertura del nuovo nosocomio. Partendo dal presupposto che il noc sarà operativo solo con 137 posti letto a fronte dei 342 previsti – prosegue Spinelli - penso proprio di no. Infatti come possono 140 posti letto sopperire alla chiusura di tre ospedali che ne contenevano, quando funzionavano a pieno regime, circa 300? Quindi la nuova struttura partirà menomata nei servizi, senza contare poi che la rete viaria che permette il raggiungimento del nuovo ospedale non è stata ancora completata come da progetto anzi, siamo ben distanti da quella che doveva essere; via del Ginestreto non è stata ne allargata ne è stata costruita una strada parallela per permettere il decongestionamento del traffico nelle ore di punta in più si dovrà affrontare il sottopasso ferroviario a senso unico alternato, via perlatura che collega via del ginestreto all'uscita dell'Appia bis, non è stata adeguata, i lavori per l'allargamento di via di vallericcia non sono neanche iniziati risulterà pertanto complicato non poco in alcune ore del giorno raggiungere l'ospedale soprattutto da Ariccia e Genzano. A questo punto – prosegue l'esponente del movimento di Antonello De Pierro - voglio rivolgermi direttamente al presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, all'assessore alla sanità laziale Alessio D'Amato e al presidente della ASL Rm 6 Narciso Mostarda chiedendo loro; ma era proprio necessario aprire un ospedale a ranghi ridotti e senza il completamento della rete viaria? Non era meglio aspettare qualche mese in più ed avere una struttura pienamente efficiente? Ed infine ci fate sapere quando l'ospedale dei castelli sarà funzionale al pieno delle proprie potenzialità? A questo ultimo quesito- continua Carlo Spinelli - vogliamo una risposta che dia una data certa anche perché credo che i cittadini che dovessero aver bisogno di un ricovero, abbiano il diritto di sapere fino a quando vivranno con lo spettro di essere destinati in strutture lontane dalla propria dimora e magari scomode da raggiungere. Quindi cari presidente Zingaretti, assessore D'Amato e dott. Mostarda, date cortesemente una risposta con una scadenza che sia veritiera, basta con i disagi e speriamo che effettivamente questo nuovo ospedale diventi il fiore all'occhiello della sanità laziale anche perché – conclude Spinelli - la nostra regione sta retrocedendo sempre di più nella speciale classifica dell' efficienza sanitaria in Italia".
Ufficio stampa Italia dei Diritti provincia di Roma
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