Boom di presenze per "I Venerdì al Chiostro".
Successo per la manifestazione organizzata dal Complesso Monumentale Santa Chiara dedicata ai percorsi conventuali.
Una visita guidata straordinaria negli ambienti di norma chiusi al pubblico.
In occasione dell' ultimo Percorso Conventuale Completo si è seguito nello specifico questo itinerario: Chiesa - Coro delle Clarisse - il Vestibolo Maiolicato - la Veduta dall'alto del Chiostro Maiolicato - Santa Maria Cristina - Chiostro di San Francesco - Sala delle Cappe - Antico Refettorio.
Coro delle clarisse: alle spalle dell'altare della Chiesa di Santa Chiara è situato il Coro delle clarisse, composto da tre navate. Su una parete sono visibili i frammenti di un affresco raffigurante la Crocifissione, in cui si riconosce la mano di Giotto, chiamato a decorare le pareti della chiesa nel 1326.
Sala Maria Cristina: dall' ingresso settecentesco del convento si accede, attraversando il maestoso Atrium, alla Sala Maria Cristina. Essa fu denominata così in onore della neo Beata Regina Maria Cristina di Savoia, sepolta nella chiesa di S. Chiara, perché nel 1936, in occasione del primo centenario della sua morte, ivi fu allestita una mostra dei suoi cimeli. La sala si presenta come un unico ambiente rettangolare, coperta da un solaio in cemento che riproduce gli antichi elementi lignei. Ornano i lati minori della sala due affreschi trecenteschi, raffiguranti entrambi la Crocifissione. Il primo è attribuibile ad un pittore fiorentino noto come il "Parente di Giotto", mentre il secondo, un affresco staccato da un'altra parete del convento, è stato realizzato da un pittore vicino alla scuola giottesca.
Chiostro Maiolicato: Il Chiostro Maiolicato del monastero ha subito nel corso dei secoli varie trasformazioni. La più importante è stata eseguita da D. A. Vaccaro, tra il 1742 e il 1769, durante il badessato di Suor Ippolita Carmignano. La struttura trecentesca, composta da 66 archi a sesto acuto poggianti su 66 pilastrini in piperno, è rimasta invariata, mentre il giardino è stato completamente modificato. Il Vaccaro ha realizzato due viali che, incrociandosi, hanno diviso il giardino in quattro settori. Fiancheggiano i viali 64 pilastri a pianta ottagonale, rivestiti da maioliche con scene vegetali. Le decorazioni delle maioliche si devono agli artigiani Donato e Giuseppe Massa, che hanno armonizzato la policromia del Chiostro con tutti gli elementi architettonici e naturali circostanti. I pilastri maiolicati sono collegati tra loro da sedili sui quali, con la stessa tecnica, sono rappresentate scene tratte dalla vita quotidiana dell'epoca. Le pareti dei quattro lati del chiostro sono interamente coperte da affreschi secenteschi, raffiguranti santi, allegorie e scene dell'Antico Testamento.
Antico Refettorio: Sul lato sud del convento vi è un luminoso refettorio, un tempo utilizzato dalle monache coriste. Non si conoscono le vicende che interessarono questo ambiente nel corso dei secoli, ma di certo col passare del tempo esso mutò forma. In una relazione del 1762, infatti, si parla del disfacimento del soffitto esistente e del suo successivo rifacimento. Non è dato sapere, però, quando fu compiuta l'opera in muratura che ha dato al locale il suo aspetto attuale. Il refettorio stupisce per le sue dimensioni e per la sua struttura. L'unico ambiente rettangolare, dai lati minori ricurvi, manca del tutto di colonne, pilastri ed archi di sostegno all'enorme calotta superiore, sorretta solo dalle spesse mura laterali. La pavimentazione, in marmo bianco con fascia di bardiglio, è spezzata al centro da una fontana in marmo recentemente restaurata. Sulla volta vi è un affresco moderno in chiaroscuro monocromatico, raffigurante S. Pasquale Baylon e S. Chiara che adorano il Sacramento. L'aver affiancato S. Chiara a S. Pasquale Baylon è spiegabile sia per la loro comune devozione a Gesù Eucaristia, sia perché S. Pasquale fu un Alcantarino, e gli Alcantarini hanno lasciato nella struttura varie tracce della loro presenza. Il lavoro, che forse è stato realizzato da un certo professor Maestoso nel 1910, occupa la gran parte del soffitto e si distingue per il vivido contrasto dei colori, sicuramente più freschi rispetto a quelli stagionati delle pareti. Quest'ultime, infatti, sono decorate da monocromi vasi di fiori, realizzati intorno alla metà del Settecento dal pittore ornamentista Filippo Galletti, alternati a figure di Angeli e Santi dell'Ordine Minoritico, dipinte probabilmente da Pietro Bardellino. Nella testata della sala, in due nicchie arcuate vi sono raffigurati S. Francesco e S. Chiara. La Santa, abbigliata con una tunica e una mantellina di panno, è in piedi su una pedana, mentre un angioletto le porge un giglio. Al centro della parete ricurva, invece, è raffigurata la Crocifissione. Le panche lignee presenti nel Refettorio risalgono al XVIII sec.
Ufficio stampa - Dott.ssa Mariagrazia Poggiagliolmi - 3382575480
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