Trampled Art è il progetto artistico concepito da Alessandro Giorgetti come movimento di provocazione nei confronti del mercato dell'arte. Un progetto anticipato da un cortometraggio, appunto 'Trampled Art' che ha già superato, in pochi giorni, le 100.000 views su YouTube. Come molte volte nella carriera di Giorgetti, internet e le piattaforme social, sono servite per sviluppare e divulgare un progetto artistico che coinvolgesse il maggior numero di persone possibili. Questa volta l'artista si è rivolto ai suoi colleghi, interpretandone il malessere e il disagio che spesso essi vivono come condizione normale all'interno della loro vita professionale.
La critica al sistema dell'arte è un tema che più volte è stato toccato, anche dopo la grande bolla del 2009, quando mai come allora il mondo dell'arte contemporanea aveva visto i prezzi volare così in alto, per poi cadere buttando nel baratro tutto il sistema. Dopo che l'artista è uscito dalla sua torre d'avorio e ha rinunciato alla sua "genialità", l'arte contemporanea ha vissuto momenti di crisi d'identità profonda, una crisi però che spesso ha dato linfa all'arte stessa. In questo momento quindi l'artista cerca ancora il suo ruolo, la sua definizione attraverso l'autoaffermazione di sè stesso, o si affida al sistema? Giorgetti auspica con forza una presa di posizione della sua categoria, rivendicando la necessità di un cambio di rotta da parte di tutti gli addetti al lavoro del mondo dell'arte.
L'arte calpestata da macchine, suv, bici e scarponi, diventa vessillo di un modo di atteggiarsi che gli artisti subiscono,e che trova il suo colpevole negli interessi e nella meschinità di una certa categoria di critici, galleristi e professionisti del mondo dell'arte.
Le tele in juta, i colori semplici ma brillanti rappresentano la parte positiva della creazione artistica, come riflesso dell'artista nel momento in cui è libero esprimersi. Su di esso poi Giorgetti interviene offendendo l'opera con tracce di ruote e macchie color fango; ultimo intervento sono poi gli scarabocchi bianchi, essi sembrano quasi uno sfogo disperato e nevrotico dell'artista stesso, una risposta autodistruttiva nei confronti dell'aggressività dimostrata alla sua arte.
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