Progedit srl
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Ettore Catalano | ||
Le caverne dell'istinto Il teatro di Pirandello | ||
Collana: Letterature | ||
2010, 240, € 20.00 ISBN: 978-88-6194-087-1 | ||
Il libro I saggi raccolti nel volume si propongono di rileggere l’avventura teatrale di Pirandello, intrecciando le piste della testualità drammaturgica con le possibili indicazioni interpretative e creative che nascono dalla messinscena delle scritture. Storie di storie in cui attori e registi si inseriscono tra la polvere sacra dei testi e danno loro vita sulle scene, spesso contribuendo a costruire il fascino segreto dei testi teatrali, non l’evidenza apparente delle loro «trame», ma la tessitura interna del loro apparire. Nel vasto repertorio delle maschere pirandelliane, un ruolo decisivo, all’inizio, viene svolto dalla geniale e precoce intuizione dell’umorismo che, già con «L’esclusa», spiazza l’universo delle donne tramutandolo in perfida e cinica prigione di forme. Così nascono le indimenticabili maschere dimenticate, i «cornuti» pirandelliani, dai meno noti Tararà e Bellavita ai grandi come Agostino Toti, Baldovino e Ciampa, la cui rivolta è feroce: la rivolta dei sottomessi e dei subalterni che non accettano più la menzogna del destino. Nel vasto repertorio di quelle maschere, a partire da un certo momento in poi della storia pirandelliana, quando Pirandello si farà faustiano «direttore» dei suoi incubi portandoli sulla scena, irrompono le creature femminili, artefici di un contrasto terribile in cui la soggettività femminile, l’ansia di rivincita e di rivalsa sentimentale e sociale genera un formidabile effetto erotico, una libido spiazzante e incontrollabile che disgrega vecchi statuti e ruoli sociali, rimescola le carte del consumo teatrale, distrugge polverose convenzioni e fissità di ruoli. Da tale lancinante scoperta si genera un incendio di passione e di morte, un rogo «liturgico» nel quale i «maschi» pirandelliani, spesso ridotti a fantocci nel retropalco del desiderio o a sterili interlocutori sulle frontiere del nulla, precipitano, a volte con la determinazione dei martiri, a volte con l’inattesa capacità di reinventarsi architetti angelici di una sorprendente e fascinosa carità, di un sogno o di una nuova idea di teatro, lontanissima dai ricatti politici del regime fascista. | ||
L'autore Ettore Catalano, dopo aver insegnato per molti anni nell’Università di Bari, oggi è ordinario di Letteratura Italiana nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Salento. In numerosi articoli, saggi e libri si è occupato della letteratura italiana dell’Ottocento (Foscolo, Carducci) e del Novecento (Pavese, Vittorini, Flaiano), non trascurando i contemporanei e la letteratura regionale (i saggi dedicati alla storia del comico e del tragico nel teatro pugliese tra Otto e Novecento, gli studi su Raffaele Nigro e il volume a sua cura dedicato alla «Letteratura del Novecento in Puglia»). Molti suoi contributi sono dedicati all’analisi delle problematiche legate alla messinscena teatrale e alla drammaturgia otto-novecentesca (da Verga a De Roberto, da Rosso di San Secondo a Pirandello). Svolge anche una intensa attività di drammaturgo e di regista teatrale, dirige collane di saggistica letteraria e presiede da anni il Comitato di Brindisi della Dante Alighieri. Tra le ultime opere curate dall'autore, ricordiamo, per i nostri tipi, «La metafora e l'iperbole. Studi su Vittorini» (2007), «Letteratura del Novecento in Puglia. 1970-2008» (2010, II ed.) e «Narrativa del Novecento in Puglia. 1970-2008» (2009). |
Federica Sisti | ||
Aspettando la farfalla | ||
Collana: Racconti | ||
2010, 96, € 14.00 ISBN: 978-88-6194-097-0 | ||
Il libro Un delicato romanzo di formazione nella scrittura autobiografica di una giovane scrittrice. Iolanda, sin da bambina, si rifugia nel suo diario e, con sofferenza, esprime, attraverso la scrittura, i desideri più nascosti e repressi. In quelle pagine Iolanda ripone tutte le sue speranze. Dalla morte del padre comincia la corsa verso lʼindipendenza, per allontanarsi da sua madre e da quella educazione severa che le era stata imposta. Ma va avanti con fatica. Attraversa lʼadolescenza con l'ossessione di «non piacere» e cade nel vortice dellʼanoressia. Poi, incontra lʼamore ed esce dal tunnel. Ma dopo il matrimonio, e quando tutto sembrava andare per il meglio, Iolanda scopre il tradimento del marito e, allora, dopo un periodo di riflessione, comprende che lʼamore dovrebbe insegnare anche ad «elaborare» gli errori altrui, oltre che i propri, e che anche gli errori seguono la dinamica causa-effetto. E che, forse, lʼarrivo di un figlio, dono del cielo in quel difficile momento, avrebbe potuto darle tanto. La sua vita, fatta di grandi slanci, di traguardi e fallimenti, di passioni e tormenti, diventa un film drammatico in cui sentimento e raziocinio sono in continua lotta e si contendono il dominio sul corpo e sulla mente. La mistura di diario autobiografico e di scrittura al femminile rende questo libro un utile strumento per un percorso di conoscenza interiore. | ||
L'autore Federica Sisti (Genova), laureata in Lingue e Letterature Straniere e Scienze della formazione, ha svolto numerose esperienze di didattica allʼestero. Attualmente è docente di scuola primaria e organizza, in collaborazione con l’università di Urbino e con diverse associazioni culturali, corsi di lettura e scrittura creativa per bambini e adulti, anche nell’ambito delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado. Pubblica il suo primo libro «I du bourdei: due ragazzi a cavallo degli anni Trenta» con la casa editrice Neftasia di Pesaro, nel 2008. Il testo viene adottato come libro di lettura nel corso di laurea di Letteratura per l’infanzia, alla facoltà di Scienze della formazione primaria di Urbino. |
Federico Pirro | ||
Uniti per forza 1861-2011 | ||
Collana: Storia e Memoria | ||
2010, 192, € 20.00 ISBN: 978-88-6194-096-3 | ||
Il libro Quali furono le profonde motivazioni che hanno portato e poi sancito lʼUnità dellʼItalia? E quali furono le reazioni e gli effetti dei provvedimenti sul territorio e sullʼintera popolazione? Di fronte alle odierne minacce scissioniste della Lega e ai molteplici nodi sullʼidentità italiana, emerge la necessità di scandagliare, attraverso una rivisitazione documentata, il processo che, a partire dal 1861, determinò lʼunificazione del mosaico territoriale italiano. Con lʼausilio di una corposa antologia, in questo volume, lʼautore ripercorre il secolo e mezzo trascorso, illuminando personaggi, fatti e luoghi dellʼidentità e rispolverando una ricca ed esaustiva documentazione conservata in armadi con le ante rivolte contro il muro, o troppo frettolosamente riposta negli stessi, come sempre accade, quando vanno preservate comode versioni ufficiali. Una rivisitazione critica di uno squarcio fondamentale della storia del nostro paese che, allo scoccare dei 150 anni serve a tutti, soprattutto ai giovani, per conoscere avvenimenti documentati, indagare e completare ricostruzioni troppo lontane dalle ragioni degli sconfitti. | ||
L'autore Federico Pirro è stato caposervizio alla «Gazzetta del Mezzogiorno»; dalla fondazione e per molti anni, corrispondente da Bari della «Repubblica»; capo redattore della sede Rai di Bari. Gli è stato assegnato nel 1997 il premio Saint-Vincent di giornalismo per una serie di servizi televisivi sullʼimmigrazione albanese. Impegnato a lungo nel sindacato di categoria, ha ricoperto lʼincarico di vice presidente nazionale della Federazione della Stampa. Fra i libri pubblicati, «Vilipendio di cadavere. La Dc barese nei giorni del dopo Moro» (1981), «Informare o dire la verità?» (2000), «Il generale Nicola Bellomo. Liberò Bari dai tedeschi, venne fucilato dagli inglesi» (2004), «La fame violenta. Lʼeccidio delle sorelle Porro» (2005), «Bari brucia. Trentʼanni di crimini culminati nel rogo del Petruzzelli» (2008). |
Onofrio Pagone | ||
Per un giorno | ||
Collana: Racconti | ||
2010, II ed., 128, € 14.00 ISBN: 978-88-6194-084-0 | ||
Il libro Sette storie, tutte vere eppure trasfigurate e rielaborate fino a diventare immaginarie: non più vere ma verosimili, filtrate dalla fantasia e dai sentimenti. Come nella giostra degli specchi deformanti, la realtà viene trasformata ed esasperata pur rimanendo sempre quella che è. In Per un giorno lʼautore - un giornalista abituato a raccontare fatti di cronaca - diventa così cronista dellʼanima, voce narrante e protagonista di vicende umane che durano un giorno o in un giorno trovano la propria chiave di volta. Ora surreale. Ora ironica. Ora grottesca. Ora drammatica. La narrazione oscilla tra la realtà e la fantasia; ma ogni racconto lascia emergere emozioni e sensazioni, il profumo della vita e il sapore delle amarezze. In queste storie quotidiane si riconosce tutta lʼavventura umana; si ritrovano il suo ritmo e la sua problematica sociale: dal pizzo sulla sepoltura alla passione distorta per gli animali domestici, dal rapporto con gli immigrati alla nevrosi condominiale, dallʼomosessualità alla maternità esibita, dalla passione per la danza alla relazione padre-figlia, dai dubbi religiosi alla spiritualità monastica. Davanti agli specchi di quella giostra, ciascuno si riconosce. La descrizione minuziosa delle situazioni e dei personaggi catapulta il lettore allʼinterno del racconto e trascina a galla le piccole ossessioni e le inquietudini più profonde, le paure esistenziali e lʼeterna insoddisfazione. Ciò che appare verosimile, a tutti in fondo risulta vero. | ||
L'autore Onofrio Pagone (Bari, 1960) ha avuto finora una sola passione: il giornalismo. Iscritto allʼOrdine professionale già a ventʼanni, ha cominciato dai tempi del liceo in radio e tv locali, collaborando poi con uffici stampa, periodici, quotidiani e agenzie di informazione. Per quasi quindici anni cronista per lʼAnsa, è stato anche inviato di guerra in Somalia e poi in Albania. Dopo una parentesi romana, dal 2000 vive a Bari e lavora per “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Al Quirinale nel ʼ98 gli è stato conferito il “Premio Saint Vincent di Giornalismo” per i suoi servizi sullʼesodo biblico di profughi albanesi lungo le coste pugliesi; nel 2006 è stato segnalato come cronista dellʼanno al “Premio Michele Campione” per articoli sullʼalluvione nel Barese nellʼautunno precedente. La fotografia è il suo hobby; la musica la sua musa. |
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