<center><bold><fontfamily><param>Arial</param>COMUNICATO STAMPA
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</smaller></smaller></fontfamily></bold><fontfamily><param>Arial</param><smaller><x-tad-smaller>
</x-tad-smaller></smaller></fontfamily></center><center><bold><fontfamily><param>Arial</param><bigger><bigger>Scienza
e diritto in un dialogo tra Nord e Sud del mondo
</bigger></bigger></fontfamily></bold><fontfamily><param>Arial</param><bigger>All’ICGEB
di Trieste scienziati e giuristi internazionali a confronto
</bigger></fontfamily></center><flushboth><fontfamily><param>Arial</param><bigger>
</bigger>Il diritto alla proprietà intellettuale, il trasferimento
tecnologico nelle scienze della vita, le possibilità di accesso alle
innovazioni, la tutela della biodiversità e il legame tra scienza e
diritto.
Saranno questi i temi della Prima Conferenza Internazionale “Proprietà
intellettuale e trasferimento tecnologico nelle scienze della vita: un
dialogo tra Nord e Sud del mondo”, organizzata dal Centro
Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (ICGEB) a
Trieste dal 12 al 14 giugno 2006, presso il centro congressi di AREA
Science Park.
La Conferenza intende offrire ai partecipanti provenienti dai paesi
industrializzati e dai paesi in via di sviluppo un’opportunità di
confronto sulle sfide che nascono dalla possibilità di accedere e di
commercializzare le scienze della vita e le biotecnologie.
Il diritto alla proprietà intellettuale, specialmente attraverso i
brevetti, svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo e
l’applicazione delle moderne biotecnologie. Attualmente infatti il
sistema dei brevetti viene utilizzato dalle istituzioni pubbliche, dai
centri di ricerca e dalle università per trasferire i risultati
raggiunti e le invenzioni al settore privato. La cessione di un
brevetto aumenta la probabilità che una determinata tecnologia trovi
un’applicazione industriale o commerciale e, allo stesso tempo,
permette di garantire un’ulteriore fonte di finanziamento
all’istituzione che ha sviluppato la tecnologia.
Il tema dei brevetti però risulta particolarmente delicato nei paesi
in via di sviluppo e nelle economie in transizione. Oltre a dover
affrontare i problemi legati alla loro inadeguatezza tecnologica e
alla relativa difficoltà ad acquisirla, i paesi in via di sviluppo
infatti devono confrontarsi anche con il diritto alla proprietà
intellettuale, così come disciplinato dall’Organizzazione
Internazionale per il Commercio (WTO) mediante gli “Accordi relativi
agli aspetti legati ai diritti di proprietà intellettuale” (TRIPS).
Dagli incontri preparatori all’adozione di tali accordi, che prevedono
che ogni paese membro del WTO disciplini il diritto alla proprietà
intellettuale, sono già emerse differenze sostanziali tra i paesi
industrializzati e i paesi in via di sviluppo. «I recenti sviluppi
della scienza e l’ampia portata del commercio mondiale hanno reso
necessaria una revisione a carattere internazionale del diritto alla
proprietà intellettuale attraverso l’adozione e l’entrata in vigore
dei TRIPS» spiega Decio Ripandelli, organizzatore della conferenza e
direttore delle relazioni internazionali dell’ICGEB, un organismo
intergovernativo fondato nel 1983 con il mandato di offrire ai paesi
in via di sviluppo un centro d’eccellenza per la ricerca e la
formazione nell’ingegneria genetica e nelle biotecnologie. «Dai
recenti dibattiti però, è emersa la necessità di decidere se rendere
più blande le restrizione dei TRIPS a beneficio dei paesi in via di
sviluppo, per permettere loro di aver accesso a materiale genetico
eventualmente protetto, nonché lanciare dei programmi di cooperazione
globale per permettere ai paesi in via di sviluppo di essere in grado
a loro volta di proteggere i prodotti e i processi innovativi da loro
stessi sviluppati. Il nostro Centro, che promuove per statuto la
cooperazione internazionale e la ricerca di possibili soluzioni ai
problemi di sviluppo delle economie in transizione – continua
Ripandelli - ha voluto pertanto organizzare questa prima conferenza
internazionale per permettere a legislatori, scienziati, avvocati e
giuristi di confrontarsi e di prendere in considerazione i bisogni e
le richieste dei paesi in via di sviluppo».
Nel corso dei tre giorni, dunque, a Trieste si confronteranno i
massimi esperti del settore e personalità di fama mondiale che
ricoprono cariche di eccezionale rilievo internazionale, quali Ismail
Serageldin, Direttore della Biblioteca di Alessandria d’Egitto,
Cynthia Cannady, Direttore dell’Organizzazione Mondiale per la
Proprietà Intellettuale (WIPO), Harald Kreid, Direttore Generale
dell’Iniziativa Centro-Europea (CEI), Dimitri Piskounov, Vicedirettore
generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo
Industriale (UNIDO), Amedeo Santosuosso, Giudice della Corte d’Appello
di Milano, Carlo Alberto Redi, Direttore del Laboratorio di Biologia
dello Sviluppo dell’Università degli Studi di Pavia.
Saranno, inoltre, presenti scienziati provenienti da Australia, Cuba,
India, Israele, Italia, Messico, Montenegro, Polonia, Regno Unito,
Serbia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera e Sudafrica.
Durante la terza giornata di lavori, infine, verrà simulato un
processo legale per un caso di presunta violazione di brevetto, con la
partecipazione di giudici e avvocati internazionali esperti in
materia.
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Ufficio Stampa: Monica Rio - Globo divulgazione scientifica
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