ECOSISTEMA URBANO, M5S: "SCETTRO DUBBIO PER MANTOVA REGINA DI SFORAMENTI"
Roma, 30 ottobre 2017 - «A Mantova nel 2016 si è superata la soglia di PM10 (50 microgrammi per m3) 50 volte, il PM 2.5 è stato in media 27 microgrammi per metro cubo, ben oltre i 10 microgrammi consigliati dall'OMS e i 20 della Commissione UE. Quest'anno Mantova è già stata 61 volte oltre i 50 di PM10 (stazione di Sant'Agnese). Il dato normativo europeo porta a 35 i giorni massimi di sforamento del PM10 e dal 1 gennaio 2018 partiranno le sanzioni economiche, si parla di 1 miliardo di euro per le tre sanzioni sulla qualità dell'aria (oltre al PM10 e gli NOx una riguarda il numero delle centraline)»: è il lato oscuro di Mantova regina della classifica di Legambiente sulle città più vivibile, raccontato dal deputato del MoVimento 5 Stelle Alberto Zolezzi, componente della commissione Ambiente e della Commissione Bicamerale sul ciclo dei rifiuti.
«Quindi da un lato patiamo gli effetti dell'inquinamento - spiega - dall'altro paghiamo caro l'Europa dove ad esempio le sanzioni per i rifiuti sono già costate all'Italia più di 210 milioni di euro. Per quanto riguarda i rifiuti Mantova ha un record: quello della bolletta! Solo Milano con 221 euro procapite nel 2015 (ma ha 27 volte più abitanti rispetto a Mantova) supera i 215 euro di Mantova 215, a Lodi si pagano 164 euro, a Cremona 133, a Como 154, a Brescia 135. Mantova ha fra l'altro la seconda discarica d'Italia per capienza residua, Mariana, non si comprende come si possa pagare così tanto. Sarà anche campionessa di vivibilità - rincara Zolezzi - ma ha tanti problemi strutturali da risolvere».
«Per quanto concerne la raccolta differenziata a Mantova non c'è un regolamento adeguato per l'assimilazione, in pratica molte attività economiche dichiarano che i loro rifiuti sono urbani e non speciali, quindi è molto facile conteggiare i loro rifiuti nel calderone dei rifiuti urbani gonfiando i dati quantitativi di raccolta e la bolletta dei comuni cittadini. Grazie a una mia interrogazione è arrivato pochi giorni fa il decreto sul regolamento, vedremo cosa succederà. In ogni caso no all'inceneritore anche per non perdere la corona!», conclude Zolezzi.
Roma, 30 ottobre 2017 - «A Mantova nel 2016 si è superata la soglia di PM10 (50 microgrammi per m3) 50 volte, il PM 2.5 è stato in media 27 microgrammi per metro cubo, ben oltre i 10 microgrammi consigliati dall'OMS e i 20 della Commissione UE. Quest'anno Mantova è già stata 61 volte oltre i 50 di PM10 (stazione di Sant'Agnese). Il dato normativo europeo porta a 35 i giorni massimi di sforamento del PM10 e dal 1 gennaio 2018 partiranno le sanzioni economiche, si parla di 1 miliardo di euro per le tre sanzioni sulla qualità dell'aria (oltre al PM10 e gli NOx una riguarda il numero delle centraline)»: è il lato oscuro di Mantova regina della classifica di Legambiente sulle città più vivibile, raccontato dal deputato del MoVimento 5 Stelle Alberto Zolezzi, componente della commissione Ambiente e della Commissione Bicamerale sul ciclo dei rifiuti.
«Quindi da un lato patiamo gli effetti dell'inquinamento - spiega - dall'altro paghiamo caro l'Europa dove ad esempio le sanzioni per i rifiuti sono già costate all'Italia più di 210 milioni di euro. Per quanto riguarda i rifiuti Mantova ha un record: quello della bolletta! Solo Milano con 221 euro procapite nel 2015 (ma ha 27 volte più abitanti rispetto a Mantova) supera i 215 euro di Mantova 215, a Lodi si pagano 164 euro, a Cremona 133, a Como 154, a Brescia 135. Mantova ha fra l'altro la seconda discarica d'Italia per capienza residua, Mariana, non si comprende come si possa pagare così tanto. Sarà anche campionessa di vivibilità - rincara Zolezzi - ma ha tanti problemi strutturali da risolvere».
«Per quanto concerne la raccolta differenziata a Mantova non c'è un regolamento adeguato per l'assimilazione, in pratica molte attività economiche dichiarano che i loro rifiuti sono urbani e non speciali, quindi è molto facile conteggiare i loro rifiuti nel calderone dei rifiuti urbani gonfiando i dati quantitativi di raccolta e la bolletta dei comuni cittadini. Grazie a una mia interrogazione è arrivato pochi giorni fa il decreto sul regolamento, vedremo cosa succederà. In ogni caso no all'inceneritore anche per non perdere la corona!», conclude Zolezzi.
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