ROMA, 26 febbraio 2017 - "A pagare il conto dell'accordo raggiunto al chiuso delle segrete stanze del Campidoglio con buona pace della partecipazione e della trasparenza e annunciato con le consuete dichiarazioni roboanti saranno solo i cittadini e gli stessi tifosi perché uno stadio senza le necessarie infrastrutture della mobilità è letteralmente inconcepibile". E' quanto dichiara in una nota Alessandro Lepidini, consigliere PD al IX Municipio.
"Per la Città e il Municipio IX un accordo al buio, subito senza alcuna condivisione, e che impone di riavviare l'intero iter procedurale dalla delibera di pubblica utilità alla conferenza dei servizi. Il mancato coraggio di mettere la parola fine al progetto – continua Lepidini - ha portato allo "sbandierato capolavoro" al grido "non ci siamo piegati ai palazzinari" di far sparire insieme alle tre torri le indispensabili opere pubbliche a carico del privato con spifferi mediatici per i quali potrebbe essere il comune stesso a pagare le opere pubbliche tagliate in conseguenza del taglio delle cubature. Del via libera senza le opere pubbliche a carico del privato chi mai ne trae vantaggio se non il privato stesso, davvero un modello di difesa dell'interesse pubblico."
"Dagli annunci della Sindaca Raggi e dalle notizie dei media sembrano cancellati l'asse di collegamento Ostiense - A-91, lo svincolo autostradale A-91, la riunificazione dell'Ostiense e la ex Metro B divenuta poi potenziamento Roma Lido per complessivi 187 milioni di Euro mentre sembrano restare la nuova stazione della Roma Lido, la messa in sicurezza della via Ostiense e del quartiere di Decima, il ponte carrabile sul Tevere e il ciclopedonale Magliana per un valore di circa 85 milioni di euro. Peccato però che la stazione di Tor di Valle già esiste e i lavori di riqualificazione, finanziati dalla Regione sono fermi da mesi mentre la messa in sicurezza dell'arteria stradale riguarda solo il tratto iniziale, insomma - incalza il consigliere dem - un via libera al nuovo stadio che nei termini dell'accordo è destinato unicamente a devastare l'ultima ansa verde del Tevere paralizzando di traffico un quadrante di centinaia di migliaia di persone. Ora però – conclude Lepidini – vanno avviate tutte le previste forme di partecipazione perché decisioni di questo tipo calate dall'alto sono davvero inaccettabili".
Ufficio Stampa A. Lepidini
"Per la Città e il Municipio IX un accordo al buio, subito senza alcuna condivisione, e che impone di riavviare l'intero iter procedurale dalla delibera di pubblica utilità alla conferenza dei servizi. Il mancato coraggio di mettere la parola fine al progetto – continua Lepidini - ha portato allo "sbandierato capolavoro" al grido "non ci siamo piegati ai palazzinari" di far sparire insieme alle tre torri le indispensabili opere pubbliche a carico del privato con spifferi mediatici per i quali potrebbe essere il comune stesso a pagare le opere pubbliche tagliate in conseguenza del taglio delle cubature. Del via libera senza le opere pubbliche a carico del privato chi mai ne trae vantaggio se non il privato stesso, davvero un modello di difesa dell'interesse pubblico."
"Dagli annunci della Sindaca Raggi e dalle notizie dei media sembrano cancellati l'asse di collegamento Ostiense - A-91, lo svincolo autostradale A-91, la riunificazione dell'Ostiense e la ex Metro B divenuta poi potenziamento Roma Lido per complessivi 187 milioni di Euro mentre sembrano restare la nuova stazione della Roma Lido, la messa in sicurezza della via Ostiense e del quartiere di Decima, il ponte carrabile sul Tevere e il ciclopedonale Magliana per un valore di circa 85 milioni di euro. Peccato però che la stazione di Tor di Valle già esiste e i lavori di riqualificazione, finanziati dalla Regione sono fermi da mesi mentre la messa in sicurezza dell'arteria stradale riguarda solo il tratto iniziale, insomma - incalza il consigliere dem - un via libera al nuovo stadio che nei termini dell'accordo è destinato unicamente a devastare l'ultima ansa verde del Tevere paralizzando di traffico un quadrante di centinaia di migliaia di persone. Ora però – conclude Lepidini – vanno avviate tutte le previste forme di partecipazione perché decisioni di questo tipo calate dall'alto sono davvero inaccettabili".
Ufficio Stampa A. Lepidini
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