Determinata l'assoluzione definitiva della EDS Infrastrutture S.p.A. e del presidente, Cav. Sebastiano Buglisi, che fin dall'inizio aveva dichiarato di non aver eseguito i lavori per i quali era indagato.
Molto fumo niente arrosto. Anzi neanche un pezzettino di carne. Finisce nel nulla l'inchiesta sul presunto fotovoltaico selvaggio. Con sentenza di primo grado del 27 settembre sono stati assolti tutti gli imputati accusati di abuso edilizio per la realizzazione dei parchi da 1 MW a San Donaci. Crolla l'ipotesi dell'accusa di frazionamento artificioso e dopo anni si chiude un'annosa vicenda giudiziaria che ipotizzava diversi filoni di inchiesta, tra i quali anche le false dichiarazioni e l'indebita percezione di incentivi. Accuse per le quali gli imputati erano già stati prosciolti dal Tribunale di Brindisi il 21 settembre 2015.
Tale vicenda ha comportato più sequestri preventivi di impianti da parte della Procura di Brindisi e un risalto mediatico a livello nazionale senza precedenti.
Tra i coinvolti c'era il fondo di investimenti Global Solar Fund, partecipato dal colosso mondiale Suntech e secondo operatore italiano nel fotovoltaico, che dopo cinque anni rientra nel pieno possesso di 9 impianti che erano stati assoggettati a sequestro preventivo. GSF ha sempre sostenuto di aver effettuato i propri investimenti nella massima regolarità urbanistica e nel rispetto delle norme.
Determinata anche l'assoluzione definitiva della EDS Infrastrutture S.p.A. e del presidente, Cav. Sebastiano Buglisi, che pure fin dall'inizio aveva dichiarato di non aver eseguito i lavori per i quali era indagato. Ovviamente visto il lasso di tempo trascorso – l'inchiesta inizia nel 2011 – l'unica colpevole resta la libertà di iniziativa economica. Infatti è da tenere presente che sulla base di una legge regionale, modificata più volte, moltissimi investitori del settore si sono trovati, loro malgrado, coinvolti in spiacevoli procedimenti penali che finalmente cominciano a concludersi.
FONTE: DailyFocus
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