29 luglio 1983 - 29 luglio 2023
Un altro tragico anniversario rimasto senza verità…Roma, 29.07.2323-: "40 anni fa veniva barbaramente ucciso, da un autobomba mafiosa imbottita con 75kg di esplosivo, il magistrato Rocco Chinnici insieme agli agenti di scorta, il maresciallo Mario Trapassi e l'appuntato Salvatore Bartolotta, ed al Sig. Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile dove abitava il magistrato e che ogni mattina voleva aprirgli la portiera dell'auto in segno di stima e rispetto." -cosi Vincenzo Pirillo sulla strage di via Pipitone a Palermo-"Il Dott. Chinnici, Uomo dalle grandi intuizioni investigative, è stato il padre del Pool Antimafia, guida e maestro dei giudici Falcone e Borsellino, conscio che l'isolamento dei servitori dello Stato li espone all'annientamento e li rende vulnerabili, in particolare i giudici e i poliziotti poiché, uccidendo chi indaga da solo, si seppellisce con lui anche il portato delle sue indagini, aveva capito prima di tutti l'importanza della collaborazione per condividere e tutelare il frutto delle indagini.Grazie alle sue intuizioni riuscì a far conoscere le reali dimensioni internazionali di Cosa Nostra, i legami con la 'ndrangheta e la camorra, e le connessioni con l'alta finanza, la politica e l'imprenditoria.E la mafia -sopratutto quella dei palazzi- capendo benissimo la forza delle idee del dott. Chinnici e le potenzialità del pool antimafia, lo uccise proprio per questo!"
"Nel ricordare il Suo sacrificio e quello dei Carabinieri di scorta, desidero ricordare anche il Suo grande impegno professionale e la dedizione per l'affermazione della legalità sono stati fortemente indirizzati ai giovani, a cui teneva particolarmente ed ai quali si rivolgeva in tutte le occasioni pubbliche, cercando di coinvolgerli nella lotta contro la mafia ed avvertendoli del pericolo della droga.Perché, come ripeteva «SENZA UNA NUOVA COSCIENZA, DA SOLI NON CE LA FAREMO MAI»Proprio grazie alle sue lezioni di legalità e giustizia agli studenti si è avviato un profondo cambiamento culturale in Sicilia e nel Paese intero!Nel ricordare la barbara strage di via Pipitone non si può fare a meno di pensare a Giovanni Paparcuri, autista del Consigliere Chinnici ed unico sopravvissuto all'attentato, che sta dedicando la propria vita all'attività di memoria di quei terribili fatti, così come della vita e del lavoro dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che lo avevano voluto al loro fianco nel "bunkerino" l'ufficio all'interno della Procura di Palermo, che nella sacralità della memoria proprio Giovanni ha custodito come un sacerdote laico!"
"A questi Uomini, EROI di una Patria spesso ingrata, va la nostra eterna riconoscenza e la promessa di impegno per costruire un mondo migliore perché -conclude Vincenzo Pirillo- come ben sappiamo, chi dimentica è complice!"
Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo "Saragat-Matteotti" Roma
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