Altieri (CoR): in UE differenti trattamenti, rischio estinzione per latte italiano, Governo intervenga subito
"Negli ultimi mesi si è registrato un pauroso calo del prezzo del latte a causa di una concorrenza spesso sleale e non rispettosa di minimi standard qualitativi. Un livello di prezzi così basso non consente alla maggior parte dei produttori italiani di coprire i costi di produzione e mette a rischio anche la stessa salute dei consumatori a cui arriva un prodotto senza adeguate certificazioni di qualità da chissà quali allevamenti stranieri", questo il grido di allarme che il deputato dei Conservatori e Riformisti, Nuccio Altieri, ha lanciato al Governo. Al quale chiede di: aprire subito un tavolo di confronto per verificare la disponibilità del mondo industriale a realizzare progetti che mirino a valorizzare il latte italiano, ma anche intervenire a livello europeo, facendo pressioni sull'UE, affinché vengano adottate tutte le misure necessarie a tutela dei produttori e allevatori delle imprese del settore lattiero caseario, infine promuovere un'attività di comunicazione tesa a informare gli italiani su tutte le iniziative che il Governo intende mettere in campo per rafforzare la prevenzione e i controlli su tutto il territorio nazionale nell'ambito della sicurezza agroalimentare e per garantire la tracciabilità del latte e di altri ingredienti importati così da poter tutelare, allo stesso tempo, i produttori e la salute dei consumatori italiani. E' quello che chiede al Governo il deputato dei Conservatori e Riformisti, Nuccio Altieri, per porre un freno a una crisi del settore che rischia di far fallire tante aziende casearie, ma anche portare sulla tavola degli italiani latte o prodotti a base di latte non di qualità. "Nell'Europa a 28 l'aumento della produzione, fra 11 e il 13 per cento, si abbina a un calo della domanda, con conseguente discesa dei prezzi – spiega Altieri. L'Unione Europea sta elaborando una proposta che apre la strada ad una limitazione temporanea della produzione di latte allo scopo di ridurre l'offerta e far risalire i prezzi che sono crollati dopo la liberalizzazione del mercato e la fine delle quote nell'aprile del 2015; non solo, sempre l' Unione ha proposto aiuti di 15mila euro l'anno, eventualmente innalzabili a 30mila per le imprese zootecniche del settore lattiero caseario. Ma potrebbe non bastare, per questo allevatori e produttori italiani chiedono al Governo di introdurre anche nel nostro Paese l'obbligo di indicare in etichetta l'origine degli alimenti e di intervenire con urgenza con aiuti alle aziende come hanno già fatto in Germania e Francia. Non si comprende, infatti, come in Europa ad alcuni Paesi sono permessi gli aiuti e ad altri come l'Italia sono solo imposte limitazioni e clausole vessatorie. "Chiedo al ministro Martina di non rimanere sordo a queste richieste e di attivarsi prima che il settore italiano sia messo totalmente in ginocchio difendendo l'alta qualità delle nostre produzioni".
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