Procida- A pochi giorni dalle elezioni, che lo vedono candidato nella lista di sinistra, capeggiata da Dino Ambrosino in corsa per la poltrona di primo cittadino, Eugenio Michelino racconta la sua visione di Procida, che ha al centro le attività produttive, e le sue prospettive per l'isola.
"Il mio obiettivo principale è di lavorare per migliorare le condizioni di vita dei miei concittadini valorizzando la risorsa più importante di un'isola, quell'oro blu che la circonda. Da secoli patria di pescatori, marinai, marittimi e contadini, decantata da scrittori , registi, poeti e cantanti, attualmente Procida può essere definita "l'isola che non c'è ". Oggi Procida ha la possibilità di trovare una sua connotazione, come polo culturale del mare. Il mare ha da sempre rappresentato la principale fonte di benessere per gli isolani. Con la crisi del settore marittimo e la chiusura del bagno penale, ci si è indirizzati verso il turismo come fonte di sostentamento alternativa. Va dunque ripensato un nuovo uso della "risorsa mare" in relazione al turismo.
Eugenio Michelino continua raccontandoci di come intende sviluppare i tre porti procidani: "L'Italia è la meta più desiderata dal mondo: siamo il paese più "cliccato" su Google dopo gli Stati Uniti e la Cina. Dal turismo possono arrivare 500.000 nuovi posti di lavoro da qui al 2020. E non c'è solo il potenziale dell'industria turistica, che finora dà lavoro a 1 su 10, ci sono anche le industrie culturali e creative. Basandoci su dati obiettivi sia delle presenze turistiche che la nautica può sviluppare, sia sui risvolti occupazionali che può avere, in virtù non solo delle ridotte dimensioni dell'Isola, 4 kmq per ben 11.000 abitanti, ma anche dei suoi confini ben delineati dal mare, allo stato attuale, Procida presenta la necessità di dover completare ed adeguare le infrastrutture già presenti, per soddisfare le richieste di mercato e per riqualificare il rapporto tra i porti ed il territorio.La mia proposta, la proposta della Procida che Vorrei, è per un progetto di riqualificazione urbana tramite il riutilizzo ed il rinnovamento delle aree portuali che conservano il fascino ma non più la funzionalità del passato. Così come avvenuto già in passato per le cortine delle tre Marine che da ricovero barche si sono trasformate in ristoranti per la Corricella; locali commerciali per Sancio Cattolico ed abitazioni per la Chiaiolella. In una parola...bisogna reinventarsi con ciò che già abbiamo a disposizione. L'idea del BED & BOAT, lanciata qualche anno fa dal sottoscritto sarebbe una soluzione pratica ed affascinante per incrementare posti letto sull'Isola, non solo senza la necessità di dover costruire, considerando sempre che ci troviamo su un'isola e che le possibilità di espansione sono praticamente nulle, ma anche di attrarre il turista con nuove iniziative come quella dell'albergo diffuso a terra e a mare. Bisogna ripartire quindi dal mare, unica via di accesso all'Isola, per stimolare l'indotto nautico, l'indotto legato alla portualità dell'Isola per far si che l'isola non muoia e che continui a produrre ricchezza nell'ottica dello sviluppo sostenibile inteso come sviluppo sociale, economico, ambientale ed aggiungerei culturale, auspicando scenari futuri nei quali il concetto di turismo coinciderà sempre più con quello di cultura e ambiente.
Nessun commento:
Posta un commento