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sabato 17 agosto 2013

Associazione Tufara



Dall'Albo delle Associazioni 2012 del Comune di Eboli risultano: 17 comitati di quartiere, 27 associazioni sportive, 11 associazioni giovanili e 53 associazioni culturali. Sono tutte operative? Non lo sappiamo visto che quelle poche cose che vengono fatte in città portano la firma sempre degli stessi.
Un buon amministratore dovrebbe considerare un fiore all'occhiello il mondo dell'associazionismo e favorire in qualsiasi modo lo spirito del volontariato e della solidarietà al fine di creare cittadini migliori e per offrire servizi altrimenti non erogabili perché troppo costosi.
Quale "alta" considerazione si abbia di certe associazioni, quelle soprattutto "non allineate", che operano sul territorio da anni con risultati di tutto rispetto, lo dimostra la vicenda occorsa all'Associazione "Tufara" di Eboli.
Il "Tufara" opera dal 2002 offrendo servizi a titolo completamente gratuito. Nel corso degli anni ha organizzato corsi di recupero scolastico per bambini oltre ad una serie di altre attività che hanno interessato tutte le fasce d'età (corsi di tombolo, ricamo, vimini, pasta fatta in casa, disegno, scrittura creativa, alfabetizzazione di a favore di extracomunitari, ecc.) oltre ad aver partecipato ad iniziative tese alla valorizzazione del Centro Antico. Le quote di iscrizione versate avevano l'unica finalità di pagare le bollette ed il fitto annuale.
Quel che leggerete è il percorso tortuoso che ha portato il Tufara, dopo 12 anni di onorata attività, a scomparire come punto di riferimento nel cuore del centro antico di Eboli.
1)      Il 10 giugno 2002 i responsabili dell'Associazione Tufara, via Torretta, 10 avanzano richiesta al Comune di Eboli (così come fatto da altre associazioni) per avere in fitto un locale di 18,54 mq (denominato "Lotto IC2") in via Santa Margherita snc ove svolgere le proprie attività (richiesta protocollata il 13.06.2002 al nr. 17132);
2)      Dopo varie insistenze il locale viene concesso con delibera G.C. n. 197 del 17.06.2004 (due anni dopo). Nella stessa delibera si dice che, avendo il Comune di Eboli tra i suoi obiettivi prioritari la promozione del Centro Storico, delle tradizioni e della cultura e che pertanto ne incentiva l'attività, "… per la natura sociale e culturale dell'associazione (Tufara ndr) e per le condivise finalità che persegue la stessa, il fitto praticato sarà svincolato dalla determinazione di mercato" ed ancora che "… la durata del contratto è di anni 6". L'Associazione si fa carico dei lavori di ristrutturazione del locale (impianto idraulico ed elettrico, pavimentazione, bozza e tinteggiatura pareti e realizzazione bagno) sostenendo nel tempo una spesa di circa 5000 euro, mentre il Comune si fa carico della stipula del contratto ENEL e delle spese di registrazione del contratto di locazione. Nell'accordo si parla del versamento di un fitto annuo simbolico (€ 50,00) in cambio della ristrutturazione del locale (in data 30.09.2004 viene redatto il verbale di consegna del locale e solo il 23.07.2004 viene stipulato il contratto di fitto del locale – registrato il 18.01.06 n. 292 Serie 3 alla locale Agenzia delle Entrate). Il 29.07.04 viene versato, con bollettino postale, l'importo di € 50,00 quale canone annuale sul ccp indicato dal Comune (allo stesso seguiranno regolari pagamenti per tutti le restanti annualità). Il Presidente del Tufara nonostante ne avesse più volte richiesto copia (prot. 14216 del 10.05.05) riceve copia informale del contratto di locazione (non registrato) e provvede personalmente alla registrazione in data 18.01.06 (nonostante gli accordi fossero altri) sostenendo spese non di propria competenza (€ 151,00). Tale situazione viene comunicata al Sindaco di Eboli, all'assessore al Patrimonio e al responsabile dell'Ufficio Patrimonio con lettera del 19.01.06 (prot. 2407). Nel frattempo gli accordi tra Ente ed Associazione saltano e quel che era stato pattuito all'inizio circa il quantum da versare annualmente viene annullato (prot. 15081 del 17.05.05). Nel contratto di locazione si parla di obbligo da parte del Comune di sostenere le spese per l'allacciamento dell'energia elettrica cosa che puntualmente viene disattesa scaricando sull'Associazione tale incombenza (costo circa 500,00 euro);
3)      Come detto, il contratto di locazione e tutti gli accordi ad esso connessi (amministrazione Rosania) per la nuova Giunta (amministrazione Melchionda) sono da considerarsi nulli così con delibera  di G.C. n. 318 del 27.10.04 l'atto viene annullato stabilendo nuovi criteri per il fitto dei locali nel Centro Antico (riduzione del 50% del canone di mercato stabilito dall'U.T.C.). E mentre nel centro antico solo alcune associazioni vengono penalizzate altre godono "gratuitamente" di locali ben più grandi dei 18,54 mq concessi al Tufara. Ed ancora il Comune cerca di fare cassa con chi offre servizi per la comunità in un centro storico che stenta a decollare dimenticando di incassare centinaia di migliaia di euro e l'ICI da tutti quegli immobili del centro antico "assegnati" e mai venduti. E cosa dire dei fitti mai versati dalle società sportive per l'uso delle strutture comunali? E della inefficiente battaglia contro gli evasori dei tributi locali?
4)      Con lettera del 22.11.2005 (prot. 35075) dal Settore Patrimonio parte una richiesta diretta al Tecnico Comunale al quale si chiede di determinare l'ammontare del canone da far versare al Tufara in virtù delle caratteristiche dell'immobile locato;
5)      Con lettera del 12.01.2006 (prot. 1418) il Responsabile del Patrimonio comunica all'Associazione Tufara che l'U.T.C. in data 14.12.2005 ha stimato in 25,21 euro mensili il canone di locazione da applicarsi ai locali commerciali e/o artigianali nel Centro Antico da ridursi del 50% (€ 12,60) per le associazioni culturali ossia € 151,00 annui. Il presidente dell'Associazione viene invitato per il 30.01.06 per la stipula del contratto. Questo nuovo contratto non verrà mai sottoscritto.
6)      Con lettera del 22.11.10 (prot. 45289) il responsabile del Settore Patrimonio invita il Presidente del Tufara a lasciare libero il locale di via Santa Margherita essendo scaduto il contratto di locazione (il quale non prevede il rinnovo tacito) stipulato il 23.07.04 ed ormai scaduto;
7)      In data 14.02.2011 (prot. 6399) il Presidente del Tufara indirizza al sindaco e al responsabile del Settore Patrimonio una lettera nella quale viene avanzata una proposta di canone annuale da pagare pari a € 250,00 ricordando agli stessi che a tali spese vanno ad aggiungersi  quelle dell'ENEL e dell'ASIS per i erano stati stipulati regolari contratti (a dispetto di altre Associazioni operanti in loco che attingevano tranquillamente sulla rete pubblica);
8)      La proposta del Presidente del Tufara non viene accettata dal responsabile del Settore Patrimonio (lettera del 18.02.12 prot. 6497) il quale indica in € 67,67 mensili quale quota da versare pari ad € 812,04 annui (smentendo quanto comunicato in precedenza con la lettera del 12.01.2006). Con lettera del 02.04.2013 (prot. 12432) non avendo il Tufara provveduto ad adeguare i canoni da versare, lo stesso responsabile del Settore Patrimonio lancia un ultimatum che, se non rispettato, produrrà la revoca dell'assegnazione del locale;
9)      Prima di rispondere ufficialmente alle missive di cui al punto 7), il Presidente del Tufara ottiene un colloquio informale con alcuni funzionari del Settore Patrimonio i quali consigliano allo stesso, smentendo quando "minacciato" nelle due missive, di replicare a tale richiesta adducendo una serie di motivazioni che gli stessi consigliano. Rassicurazioni verbali vengono date anche dai responsabili al ramo, ma sempre a voce e mai per iscritto;
10)     Con lettera dell'11.04.2013 (prot. 14026) indirizzata al Sindaco e al Responsabile del Settore Patrimonio,  il Presidente del Tufara, elencando il grande lavoro di coesione sociale svolto in 10 anni di attività e di tutela delle arti e della storia locale, non potendo incidere ulteriormente sulle tasche degli associati che operano (ed hanno sempre operato) a titolo gratuito, ritiene eccessiva la cifra richiesta (€ 812,04 annui) ribadendo la possibilità di pagare € 250,00 come già proposto.  Da allora il Presidente  rimane in attesa di una risposta che non arriverà mai.
11)     Sull'Albo Pretorio del Comune di Eboli il 14 agosto 2013 è stata pubblicata la determina n. 66 del 09.07.2013 avente ad oggetto "Locale assegnato Associazione Tufara lotto IC-2. Decadenza dall`assegnazione" nella quale, non facendo minimamente cenno alla nutrita corrispondenza intercorsa tra Ente ed Associazione, parlando di contratto di locazione mai rinnovato (e non per colpa del responsabile del Tufara), mentendo spudoratamente sul mancato pagamento del canone annuale (cosa che invece è regolarmente avvenuta per tutti e dieci gli anni, ancorché l'importo fosse il primo pattuito – non avendo stabilito quello definitivo che soddisfacesse entrambe le parti -), sono stati dichiarati decaduti gli effetti dell'assegnazione dell'immobile ad uso commerciale assegnato all'Associazione Tufara quindi quanto prima il locale dovrà essere sgomberato.
Qualcuno potrebbe storcere il naso e dire "E' vostro dovere pagare!" e a tale affermazione si potrebbe rispondere "L'Associazione ha operato sempre gratuitamente, la lievitazione dei costi in maniera così vertiginosa ci impone di tassare maggiormente gli associati e chiedere ai partecipanti somme che non tutti possono permettersi. Allora molliamo! Il Centro Antico di Eboli e l'intera comunità perderà un altro punto di riferimento".
Ma un'altra domanda da porsi è la seguente: se 18,54 mq valgono 812,04 euro annui questo significa che tutti gli altri locali occupati da altre associazioni e di proprietà del Comune, di dimensioni ben superiori a quelli del Tufara, quanto dovrebbero pagare? Il doppio del locale del Tufara (37 mq) pagherebbe € 1.624,00 all'anno, il triplo (55 mq) € 2.436,00, il quadruplo (74 mq) € 3.248,00. Queste associazione hanno subito, o subiranno, la stessa sorte del Tufara? Sarà il caso di dare un'occhiata e vedere cosa riserverà il destino anche a loro.
Voci sempre più insistenti parlano di "menti raffinatissime" che stanno orientando le sorti di alcuni locali che fanno gola a certi personaggi che lavorano proprio "nella stanza dei bottoni" e che da anni lavorano per impossessarsene: tra questi c'è proprio quello del Tufara che dovrebbe diventare un bar (ma potrà mai avere le licenze se i requisiti non ci sono?).
E' casuale il fatto che la determina pubblicata all'Albo Pretorio è del 09 luglio 2013 mentre è stata affissa il 14 agosto 2013 nella speranza che nessuno la leggesse?
Non ci stancheremo mai di dire che troppe sono le ombre che si addensano sull'operato di certi figuri ed auspichiamo che presto la GIUSTIZIA venga in nostro soccorso e faccia piena luce sui tanti buchi neri che costellano la vita di questo paese già da troppi anni.
Armando Voza




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Redazione del CorrieredelWeb.it


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