"In Italia siamo abituati a commemorare qualunque fatto storico, e questo è un bene perché l'esercizio della memoria arricchisce la collettività e ne rafforza i legami, pertanto –prosegue Pirillo- sono particolarmente stupito del silenzio delle istituzioni su un episodio di tale rilevanza storico politica da essere stato addirittura oggetto di scuse ufficiali della nazione il 14 agosto 2011, quando Giuliano Amato, nella sua veste ufficiale di Presidente del comitato per l'anniversario per i 150 anni dell'Unità d'Italia, chiese scusa a nome dell'Italia intera al comune di Pontelandolfo, città simbolo dei massacri del risorgimento, presentendo un messaggio dell'allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano"
"Lungi da me voler criticare l'operato delle massime cariche dello Stato, questa considerazione vuole essere solo un accorato invito, magari un suggerimento, perché ancora oggi siamo in tempo per ricordare le vittime di quei feroci episodi; vittime italiane, anzi doppiamente italiane proprio perché sacrificate in nome di quell'unità tanto decantata quanto poco attuata. Se dobbiamo essere davvero tutti italiani, dobbiamo essere trattati davvero tutti come italiani! Aspetto fiducioso interventi più qualificati del mio –conclude Enzo Pirillo- farebbero bene al cuore, li aspettiamo tutti, li aspettiamo da 160 anni! Grazie!"
Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo Culturale "Saragat – Matteotti" Roma
Circolo Culturale "G. Saragat - G. Matteotti"
Corrispondenza: via Giuseppe Benedetto Dusmet 15/a - 00168 Roma
Nessun commento:
Posta un commento