Spinelli IDD: Quando capiremo che la disabilità non è una scelta?
" Non è possibile che ancora oggi i disabili vengano visti come una macchia della nostra società".
Roma 18 dicembre 2017: Grave episodio alla scuola primaria dell'infanzia di via Cavour a Nettuno dove i genitori di un bimbo diversamente abile sono stati " invitati " da altri genitori a portare il loro figlio in un' altra struttura scolastica " E' sconcertante che ancora oggi si verifichino episodi del genere – a parlare è il coordinatore provinciale romano dell'Italia dei Diritti e candidato presidente del movimento alle prossime regionali del Lazio Carlo Spinelli – genitori che invitano altri genitori a far cambiare scuola al proprio bambino solo perchè diversamente abile. La disabilità non è una scelta ma una condizione di vita alla quale purtroppo alcune persone devono sottostare affrontando mille difficoltà in un Paese dove ancora non si riesce a garantire loro una vita normale. Barriere architettoniche ma anche culturali se si pensa che molte persone affette da disabilità sono vittime di episodi di bullismo, di discriminazione da parte dei cosiddetti normodotati fisici, ma non certo normali di cervello. E come si può – continua Spinelli – stare in silenzio di fronte a persone adulte che non accettano che bambini con difficoltà psichiche o motorie frequentino la stessa scuola dei loro figli? Episodi discriminatori di questo genere vanno denunciati, la scuola è un diritto di tutti e bisogna lavorare per uno sviluppo culturale affinchè i diversamente abili non vengano visti più come un ostacolo ma vengano integrati appieno nella società godendo degli stessi diritti. La scuola deve adeguarsi strutturalmente a ricevere anche bambini disabili, a metterli nelle stesse condizioni degli altri di godere del diritto all'istruzione ed i genitori dei normodotati in primis vanno educati perché questi comportamenti discriminatori fanno si che i loro figli crescano con una visione della disabilità distorta che li porterà poi in futuro a discriminare chi è costretto a vivere la propria vita tra mille difficoltà. Esprimo piena solidarietà alla famiglia coinvolta in questa vicenda – conclude Spinelli – e spero che il proprio bimbo possa continuare a frequentare la scuola di via Cavour di Nettuno, una società civile deve saper accogliere chi è in difficoltà e non respingerlo, ma viviamo in una società civile?
Ufficio stampa Italia dei Diritti per Carlo Spinelli presidente
e-mail idd.regionelazio@gmail.com
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