Marco Mochi, avvocato fiorentino, pubblica per l'editore Press & Archeos una ricerca sorprendente, svelando dopo secoli d'oblio un'oscura vicenda ecclesiastica.
Qualcuno, agli albori del 1700, suggerì al granduca Cosimo III de' Medici «sinistre informazioni» su una congregazione che possedeva, da oltre un secolo, lo splendido monastero con chiesa di San Iacopo Sopr'Arno a Firenze. I Canonici Regolari di San Salvatore, detti comunemente "scopetini", godevano di prestigio, ricchezze e privilegi via via accresciutisi dal primo quattrocento.
Forse custodi di una parte delle ricchezze medicee, in seguito ad un "blitz" dei loro antagonisti gli scopetini furono costretti ad allontanarsi da Firenze e cedere i loro beni all'ordine dei Missionari.
Dietro la volontà insindacabile di Cosimo III, ancora oggi poco giustificabile alla luce del suo notorio bigottismo, emerge da documenti inediti una volontà per lo più «segreta» a cui potrebbe non esser sfuggito il recondito valore delle loquaci «pietre» trasferite da Scopeto a San Iacopo Sopr'Arno.
Quale significato si nasconde dietro le iscrizioni sulla facciata di San Iacopo Sopr'Arno (Firenze)? Per quale ragione il monastero di Scopeto fu raso al suolo e nessuno lo ricostruì in quel luogo?
Al di là dei suoi possibili sviluppi, questa indagine sorprenderà per la complessità delle informazioni (provenienti soprattutto da carteggi), riorganizzate in base a una «trama» che l'autore è stato capace d'intuire nella filigrana dei rapporti formali.
Il libro è disponibile nelle librerie toscane, su Amazon, Ibs, Feltrinelli, ecc. e sul sito dell'Editore.
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