IL SOLITO TRANELLO A DANNO DI BAR, RISTORANTI E DIPENDENTI PUBBLICI
Roma, 5 febbraio 2016 – "La realtà, purtroppo, è assai più amara di quanto Consip voglia far credere: il vecchio vizio di far pagare gli sconti agli esercenti non è ancora tramontato, nonostante le ripetute promesse". Lo ha dichiarato Aldo Cursano, vice presidente di Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi, commentando la conclusione della gara Consip per l'aggiudicazione delle forniture di buoni pasto nella PA.
"Quello che avevamo paventato a suo tempo – ha continuato Cursano – si è rivelato profetico: la gara di cui Consip oggi annuncia la chiusura è stata aggiudicata con la logica del massimo ribasso, a tutto vantaggio di chi presenta lo sconto maggiore sul valore facciale del buono e a discapito dei pubblici esercizi, costretti a riconoscere commissioni sempre più alte. Infatti, chi vince le gare con lo sconto più alto si rivale sugli esercenti imponendo i cosiddetti servizi aggiuntivi – nominalmente facoltativi, ma di fatto obbligatori, anche se il TAR Lazio , chiamato a giudicare sulla impugnativa della gara promossa da FIPE a tutela degli esercenti , non ci ha creduto – per un valore anche del 15%. In questo modo, lo sconto ottenuto da Consip viene pagato dagli esercenti e dai lavoratori che subiscono l'abbassamento inevitabile della qualità del loro pasto".
"Abbiamo, a questo punto, chiesto a Governo e Parlamento – ha concluso Cursano – di intervenire per regolamentare meglio queste gare d'appalto allo scopo di evitare che siano gli esercenti a pagare di tasca propria gli sconti alla pubblica amministrazione. Auspichiamo che le nostre istanze siano accolte in sede di attuazione della Delega Appalti appena approvata dal Parlamento".
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