tratto da: http://energierinnovate.wordpress.com/2012/07/02/i-big-dellenergia-europea-e-il-prezzo-del-carbonio/
E.ON, Shell, Enel, Dong Energy. Sono solo alcune tra le 13 utilities firmatarie di una lettera inviata ai funzionari dell'Unione Europea chiedendo misure urgenti per rafforzare il prezzo delle quote di carbonio previste nel sistema di scambio delle emissioni (ETS). In particolare, i big europei dell'energia raccomandano a Bruxelles di ritirare 1,4 miliardi di permessi di carbonio previsti per l'asta tra il 2013 e il 2020.
Le cause di una simile iniziativa risiedono nel fatto che, complice la recente crisi recessiva, si è notevolmente abbassato il prezzo con la spiacevole conseguenza che, al momento, risulta decisamente più conveniente acquistare i permessi (e quindi inquinare) piuttosto che investire in tecnologie low carbon. I partecipanti all'ETS comunitario, tra cui centrali elettriche e altri grandi impianti industriali, sono preoccupati del fatto l'attuale eccesso di quote di carbonio possa continuare a contenere i prezzi, che negli ultimi mesi hanno oscillato intorno tra i 7 e gli 8 euro alla tonnellata.
Nella lettera si sostiene che il "pieno funzionamento del sistema di scambio è fondamentale perché il blocco dei Ventisette realizzi i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni e come tale la Commissione dovrebbe sostenere le proposte avanzate dal Parlamento europeo per ritirare dal mercato un massimo di 1,4 miliardi di euro".
Ora, l'esecutivo sta riflettendo se ritardare o meno nella messa all'asta di un massimo di 1,2 miliardi di quote di carbonio per la prossima fase del sistema ETS tra il 2013 e il 2020.
Nessun commento:
Posta un commento