Spettabile Redazione,
di seguito Vi invio una nota stampa a cui Vi
invito dare il giusto rilievo.
Nel ringraziarVi per la Vostra gentile attenzione,
colgo l'occasione per salutarVi cordialmente.
Maurizio Ferraioli
Tel.329-8256232
NOTA STAMPA
FERRAIOLI (IDD): LE LEGGI ORDINARIE NON POSSONO CAMBIARE LA COSTITUZIONE.
Pur ritenendo le Province un ente superabile da altre forme di organismi anche non politici appare alquanto anticostituzionale la vicende nella quale l'attuale Governo vuole eliminarle.
Le Province riconosciute dall'art.114 della nostra Costituzione possono essere eliminate o comunque diciamo che la nostra Costituzione può essere cambiata seguendo un iter prestabilito e maggiormente impegnativo rispetto a quello per l'approvazione delle Leggi ordinarie dello Stato.
L'iter per la revisione costituzionale è disciplinato dall'art. 138 della Costituzione. Il disegno di legge costituzionale deve essere approvato da ciascun ramo del Parlamento con due distinte deliberazioni, tra le quali devono intercorrere almeno tre mesi. Nel caso in cui la deliberazione, nella seconda votazione di ciascuna delle Camere, non sia avvenuta a maggioranza di due terzi dei loro componenti ma a semplice maggioranza assoluta, può essere richiesto un referendum confermativo. Quest'ultimo può essere proposto da un quinto dei membri di una delle due camere, da cinque consiglieri regionali o da 500.000 elettori. Insomma, l'art. 138 della Costituzione prevede che le riforme costituzionali debbano essere approvate con un ampio consenso, raccogliendo il voto della maggioranza e di una parte dell'opposizione. Tali regole erano state stabilite dai Padri fondatori della nostra Repubblica per evitare derive "Dittatoriali" da loro osservate nei recenti regimi fascisti e nazisti e quindi lasciare troppa flessibilità al cambiamento della Carta Costituzionale ci poteva far incorrere in quel rischio, da lì la maggior rigidità delle norme. E' ovvio che nella volontà e nella consapevolezza dei Padri Costituenti si voleva dare rigidità alla Costituzione ma anche una certa flessibilità che ne consentisse eventuali variazioni con il mutare delle esigenze dei Cittadini e per questo l'inserimento delle modalità di cambiamento previste dall'art.138. Ora osservare come questo Governo in barba a qualsiasi articolo della nostra Costituzione pensa con una Legge Finanziaria di cambiarla genera una certa preoccupazione e pone dei quesiti importanti. Cos'altro vorranno fare? Verrà messa in discussione la Libertà individuale? Per diminuire eventuali costi si provvederà a Commissariare il Parlamento con un Decreto del Governo? Banalità che forse faranno sorridere alcuni ma come dice un vecchio detto toscano "meglio aver paura che buscarne".
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