Dopo un infortunio sportivo come quello subito dal calciatore Antonio Cassano o Rino Gattuso, rimettersi in pista non è cosa da poco. Per un giovane sportivo che subisce un intervento delicato dopo un malore sul campo da gioco o in seguito a una patologia legata all’allenamento, è difficile accettare che il proprio corpo – fino a quel momento “arma” e “trofeo” della propria carriera professionale – stia lanciando dei segnali e non sia più in grado di lavorare come prima. E l’idea che il proprio percorso sportivo possa interrompersi bruscamente genera sconforto e crisi negli sportivi, soprattutto in quelli che operano a livello agonistico e nei professionisti.
“Per uno sportivo è difficile”, spiega la psicologa Simona Capurso, che fa parte del team di Psicologo360.it, “comprendere che la propria carriera si possa momentaneamente interrompere per avviare un ciclo di cure, una terapia, o che si debba addirittura fermare per non mettere a rischio ancora più serio l’intera esistenza. Questa difficoltà crea scombussolamento e crisi a livello psicologico, perché l’intera personalità dello sportivo viene messa in discussione, insieme allo stile di vita condotto sino a quel momento. Per molti, si può trattare di un completo cambiamento di rotta”. Generalmente la sindrome post traumatica deriva dall’interpretazione data dallo sportivo all’evento che ha colpito. Una condizione vissuta come traumatizzante può portare a disagi psichici ed emozioni negative, conseguentemente viene minata la propria immagine e cade la sicurezza psicologica che ha accompagnato lo sportivo fino a quel momento. Possono generarsi sentimenti di timore e paura, accompagnati da senso di impotenza. Perché la sintomatologia post-traumatica rimanga temporanea e il disagio generato non vincoli eccessivamente la vita dello sportivo risulta fondamentale supportare a livello psicologico la persona, in un percorso le lo porti a ripercorrere le tappe di ciò che è accaduto, circostanziando l’evento traumatico e cercando di attivare le risorse interiori per rielaborare l’evento stesso.
Riuscire a gestire lo stress psicologico relativo a un “fallimento” in ambito sportivo, l’ansia e lo sconforto che derivano dalla necessità di interrompere una carriera proprio nel momento in cui si trova al suo apice, non è semplice. Lo sportivo, specie se giovane e dalla carriera promettente, subisce un durissimo colpo di fronte alla notizia che bisogna limitare o terminare allenamenti e partite. E riuscire a riprendersi dallo shock iniziale può richiedere tempo e l’aiuto di consulenti esperti.
Psicologo360.it è il servizio di consulenza psicologica online che mette a disposizione la competenza dei propri professionisti, psicologi e psicoterapeuti, per aiutare sportivi ed ex sportivi ad affrontare fallimenti e incidenti di percorso, perché tornino ad avere fiducia nelle proprie potenzialità e nel proprio corpo, ma anche per indirizzarli al superamento di una fase delicata come quella della riabilitazione. In maniera trasparente e protetta, ascoltano e si prendono cura di quanti abbiano l’esigenza di confrontarsi su un tema come quello del trauma sportivo e della conseguente riabilitazione per poter riportare ordine ed equilibrio nella loro vita.
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