Giovedì 18 dicembre 2008 - Ore 20:00
Spazio Regina Lancia - via campana, 229 - Pozzuoli (Na).
www.reginauto.com | www.marcoabbamondi.it
Ex.tend – estendere, espandere, allargare, ampliare. L'arte come forma di coinvolgimento, l'arte come strumento in grado di fondere, amalgamare, armonizzare la realtà. Questo il senso di Ex.tend, mostra-evento, percorso dalla pittura alla moda attraverso il cinema che non è cinema proiettato ma cinema ''dipinto'' così come la moda è pittura di moda ovvero pittura al servizio della moda. In questo contesto si colloca l'intervento di Sabina Albano Modart Gallery, performance di moda che disegna lo spazio: abiti che fluttuano e scompaiono; colori elettrici, rapide figure si muovono in un valzer caotico e improvvisano nel buio rapide apparizioni.
La moda suggerisce : lo spazio e' della pittura.
La moda suggerisce : lo spazio e' della pittura.
È qui che si inserisce il lavoro di Marco Abbamondi che non è solo arte figurativa ma soprattutto arte del movimento, della materia in movimento, delle forme e delle linee che si creano e che si spezzano in un fluido avvicendarsi di luce e buio, dolore e piacere, vita e morte. A sottolineare la dimensione mobile della mostra, l'allestimento che ribalta gli schemi tradizionali: i quadri, infatti, non sono appesi al muro ma pendono dal soffitto attraverso cavi di acciaio. Sospeso nel vuoto, il quadro incontra la spettatore, lo avvicina.
Sofia, Marcello, Material Explosion, Material Explosion 1 – Il cinema dipinto
Il percorso parte da qui: dal cinema ''dipinto'', dal cinema ''espresso'', dal cinema ''reso vivo'' attraverso l'utilizzo di una pittura materica, tridimensionale. Sofia, Marcello e i due lavori della serie Material Explosion si affacciano dalla loro cornice, escono fuori dalla dimensione pittorica in senso stretto, inducendo lo spettatore a compiere un gesto artisticamente ''blasfemo'': toccare il lavoro, stendere la mano verso l'opera, ex.tendere. Le figure del cinema dipinto si estendono verso lo spettatore e, viceversa, lo spettatore (ex) tende verso le figure del cinema ''dipinto''. In questo contesto si colloca 'L'ultimo valzer', lavoro realizzato da Abso (Marco Abbamondi – Attilio Sommella) in omaggio ad un genio del cinema italiano Luchino Visconti e, in particolare, ad uno dei suoi capolavori, ''Il gattopardo''.
Faux-pas, In_divenire, Non è tutto oro quel che luccica, Danzando-la fuga
Le figure (il cinema ''dipinto'') si scompongono in linee che si inseguono, rincorrono, fuggono l'una dall'altra. Il ritratto tridimensionale lascia il posto alla tridimensionalità del movimento. Le linee salgono e scendono, la caduta vive accanto alla resurrezione, l'incedere fiero si accompagna al passo falso, lo spirito apollineo si scontra e incontra con lo spirito dionisiaco.
Ex-stasi, Ex-stasi 1, Ex-stasi 2, Ex-stasi 3
Le linee si sciolgono in un magma di stati d'animo primordiali. Il cosmos lascia il posto al chaos, lo spirito dionisiaco prende il sopravvento sull'apollineo perché solo in una dimensione di ''ex-stasi'', intesa nel senso etimologico di ''fuori dall'immobilità'', la vita trova la sua ragione di essere. Da qui questa serie di lavori in cui la pittura è al servizio dei movimenti fluidi, caotici solo all'apparenza perché in realtà dotati di una loro intrinseca e profonda logica.