Il tessuto del Casentino veste i colori della primavera
Rosso ciliegia, verde mela, giallo narciso: si ispirano alle suggestioni del risveglio della natura i capi di abbigliamento e accessori proposti da Tessilnova, azienda toscana che produce una stoffa già nota in Italia dal 1400
In un’esplosione di colori e in un fiorire di forme, le proposte della linea Tessilnova per la prossima stagione traggono ispirazione diretta dal risveglio della natura per vestire la donna con charme, femminilità, e un pizzico di allegria. “I colori del paesaggio che ci circonda sono suggestivi elementi di spunto nel momento in cui cominciamo a decidere il mood di una nuova collezione”, conferma Claudio Grisolini, Responsabile Stile dell’azienda toscana e figlio del fondatore, Gabriele.
Lo storico lanificio conosciuto soprattutto per la lavorazione di uno dei più antichi tessuti della tradizione italiana – le virtù del panno di Casentino sono infatti note già a partire dal quindicesimo secolo –, propone così un ricco repertorio di capi giocati sulla vivace tavolozza dei colori primaverili: il solare giallo intenso, il romantico rosa, il verde mela, l’energizzante arancione virante verso il rosso che rappresenta la tinta classica del tradizionale tessuto dell’alta valle dell’Arno. Senza dimenticare il tocco glamour dell’attualissimo viola.
Nascono in questo modo giacchine sfoderate che richiamano il vibrare delle corolle dei fiori nelle ruches che bordano il colletto e le tasche dalle linee arrotondate, così come pantaloni fluidi che, realizzati anch’essi con la particolarissima “stoffa con il ricciolo”, accarezzano morbidamente i fianchi. Il tocco femminile è poi rafforzato da inserti a contrasto giocati tono su tono in shantung di seta, stesso materiale con cui vengono realizzati anche preziosi gilet dalla linea sfiancata.
A completamento della linea di abbigliamento, ricca è anche la collezione degli accessori: dalle spille in panno di Casentino che riproducono fedelmente i fiori che allietano la nuova stagione alle borse che accostano cuoio e tessuto; dalle agende rivestite di colori brillanti ai romantici fermacapelli.
La linea primaverile comprende:
- giacche
- pantaloni
- gilet
- scialli
- cappottini
- cappelli
- borse
- spille
- fermacapelli
STORIA DEL PANNO DI CASENTINO
La storia del “panno grosso del Casentino” comincia nel Medioevo, tempi in cui una stoffa così resistente all’usura e alle intemperie non si era mai vista. Ricavato dalle lane delle pecore delle montagne dell’alta valle dell’Arno, veniva usato soprattutto dai barrocciai per coprire i cavalli. La sua ascesa ebbe inizio a Firenze al tempo del governo dei Medici. Successivamente, la stoffa "Casentino" (soprattutto nel classico colore arancio) fu apprezzata dai signori locali, proprietari terrieri e ricchi commercianti, che lo ritenevano perfetto per andare a caccia o per montare a cavallo. Ancor oggi, gli appartenenti alle famiglie nobiliari portano il cappotto casentino "Arancio" confezionato a doppio petto, con martingala e collo di volpe. Negli anni ’30 e ’40, questo particolarissimo tessuto fu riscoperto dai signori e dalle signore dell’alta società amanti dell’eleganza, che ne fecero cappotti sì dal taglio classico, ma resi straordinari dai due tipici colori arancio e verde bandiera. Da allora, la strada verso il totale riconoscimento delle sue qualità fu tutta in discesa: all’inizio del Novecento, esso era indossato dal Maestro Giacomo Puccini, dal futurista Thayaht e da moltri altri personaggi illustri, mentre oggi viene scelto da firme prestigiose dell’alta moda come Roberto Cavalli, Pierre Cardin, Lorenzo Riva, Versace, Armani, Dolce e Gabbana.
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