Sig. DIRETTORE, con altre associazioni ONLUS, apartitiche ed apolitiche a difesa dei diritti dei cittadini, abbiamo dato vita ad un comitato che promuove un movimento d'opinione contro l'immenso potere impunito dei magistrati.
Pur vigendo l'art. 3 della Costituzione, che rende i cittadini tutti uguali davanti alla legge, sia nei diritti che nei doveri, i magistrati hanno sviluppato un potere, incontrastato e squilibrato fin anche nei confronti degli altri poteri istituzionali.
Si è d'accordo ad adottare una misura che vada contro gli interessi di una categoria, che, solo essa, detiene un potere immane, senza responsabilità alcuna, pur esistendo l'esito di un referendum, che la politica ha disatteso. I Magistrati decidono della vita e della morte delle persone, secondo libero arbitrio, senza conseguenza alcuna e senza dare conto a nessuno, spesso nemmeno alla legge, tant'è che vi sono vari gradi di giudizio.
Tutti rispondono penalmente, civilmente e disciplinarmente delle loro azioni, ( vedi Dirigenti e Funzionari pubblici, Avvocati, Giornalisti, Medici, Professori Universitari, ecc.), meno che i Magistrati. A questi il male maggiore che gli può capitare è il trasferimento per incompatibilità ambientale.
Ingiusta detenzione ed errore giudiziario sono danni economici che ricadono sulla collettività. Tardivi proscioglimenti, insabbiamenti, accanimenti giudiziari sono danni che ricadono sulle innumerevoli silenti vittime.
Abusi, omissioni e ritardi impuniti nell'esercizio dell'amministrazione della giustizia sono effetti di una sorta di una immunità generalizzata. Difficile che il collega persegua un collega con analoghe colpe.
Insomma, i mali della giustizia sono a carico di chi l'amministra e qualcuno ne deve rispondere. Certo non è questo tipo di politica, lontana dalle aspettative della gente, che può dare delle risposte.
Se si sarà d'accordo, i responsabili delle associazioni produrranno una proposta normativa, che da tutti i partecipanti sarà vagliata. L'essenza delle proposte formerà il sunto da presentare prima ad una pubblica sottoscrizione e poi da presentare al Parlamento. Inoltre i rappresentanti delle associazioni, daranno l'assenso, affinché il nome dell'associazione sia speso a favore della causa. Insomma agli altri aderenti bisogna comunicare chi sono i partecipanti al progetto e quali sono le loro proposte.
Saluti.
Dr Antonio Giangrande Presidente ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE www.malagiustizia.eu www.associazionecontrotuttelemafie.org