venerdì 13 settembre 2013

GAY, CONSIGLIERE COMUNALE REPLICA A TOSI: “ABERRANTE,TEMPO CHE ROZZEZZA E INCIVILTA’ ABBANDONINO ISTITUZIONI"




COMUNICATO STAMPA

Padova, 13 settembre 2013


GAY, PEGORARO REPLICA A TOSI: "ABERRANTE, E' TEMPO CHE LA ROZZEZZA E L'INCIVILTA' ABBANDONINO LE ISTITUZIONI, A COMINCIARE DA VERONA"


Per il sindaco di Verona Flavio Tosi dare del malato a un omosessuale è una semplice opinione. «Pensare che i gay siano malati è un'opinione legittima, non è reato. Fino a qualche hanno fa l'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità, metteva l'omosessualità nella categoria delle malattie, voi pensate che all'Oms fossero tutti omofobi? Bisogna avere rispetto di tutte le opinioni» ha affermato Tosi ieri, 12 settembre, nel corso del programma "La Zanzara" su Radio 24.

"Legittimare una discriminazione - perché dare del malato a una persona solo perché è attratta o ama un essere umano del suo stesso sesso, lo è a tutti gli effetti - è quanto di più aberrante un primo cittadino, che rappresenta la collettività e ha funzioni di ufficiale di governo, possa compiere nel suo mandato politico. Peggio ancora se accanto a un'iniziativa palesemente lesiva della dignità dei cittadini omosessuali viene accostato il patrocinio di un ente pubblico". A replicargli dalla provincia di Padova è Matteo Pegoraro, consigliere comunale di minoranza nel comune di Solesino, noto alle cronache per essersi candidato sindaco nel maggio 2013 con una lista civica e aver subito l'attacco di un parroco per la propria dichiarata omosessualità. 

"Nell'ottica di Tosi probabilmente anche la teoria di Adolph Hitler sulla purezza della razza ariana sarebbe stata un'opinione legittima; lo vedrei bene accanto a Vladimir Putin in Russia, a sostenere bislaccamente di fronte a un'Europa indignata la legittimità di leggi anti-gay. Flavio Tosi probabilmente non riesce a comprendere la gravità delle sue dichiarazioni, che lo rendono a parer mio espressione di ignoranza e arretratezza culturale, specchio di quella politica italiota che specula sulla pelle delle minoranze e dei più deboli, in barba ai principi di libertà, uguaglianza e non discriminazione sanciti dalla nostra Costituzione - che un Sindaco, oltre che conoscere, dovrebbe rispettare. E' tempo che la rozzezza e l'inciviltà abbandonino le nostre istituzioni, a cominciare dalla vicina Verona: di danni ne sono già stati fatti abbastanza".


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