venerdì 30 agosto 2013

Angelo Figuccia: "Un triste epilogo per il Consiglio Comunale"



COMUNICATO STAMPA

 

ANGELO FIGUCCIA: "UN TRISTE EPILOGO PER IL CONSIGLIO COMUNALE"

 

 

         "E' stato davvero triste ciò che è accaduto stanotte in Consiglio Comunale, come la quasi rissa scoppiata tra i consiglieri Mangano e Milazzo. Un episodio vergognoso, che offende il decoro del Consiglio, e soprattutto accaduto al termine della lunga seduta che serviva ad approvare il regolamento sulla cosiddetta <anagrafe degli eletti>, la pubblicazione on line di tutta l'attività politica e della situazione patrimoniale di sindaco, assessori, consiglieri e consulenti già in vigore con una legge nazionale dallo scorso aprile".

         Lo afferma Angelo Figuccia, capogruppo del Partito dei Siciliani-MPA a Sala delle Lapidi, che prosegue: "Già da qualche minuto, avevo capito che la situazione stava per degenerare, e per protesta avevo abbandonato l'Aula. Quello tra Mangano e Milazzo è un episodio che non fa certo onore al buon nome del Consiglio, in un'occasione dove le parole cardini erano trasparenza e legalità. Probabilmente, la maggioranza, che in precedenza aveva cercato un accordo soltanto con una parte della minoranza, voleva nascondere le proprie inadempienze, considerato che finora la legge nazionale non è stata applicata, con un eccesso di zelo e di solerzia.

Forse, il sindaco Orlando e la sua maggioranza volevano dimostrare che Palermo è diventata la città più legale d'Italia, ma in pratica si vuole scatenare una vera e propria caccia alle streghe: va benissimo che ci siano il massimo di trasparenza e che tutte le informazioni che riguardano chi amministra la cosa pubblica siano a disposizione di tutti i cittadini, ma da qui a creare un clima quasi forcaiolo ce ne corre. Dobbiamo trovare un equilibrio affinché i cittadini siano informati di tutto ciò che accade nelle stanze comunali e che gli amministratori possano lavorare con la massima serenità, senza per questi divulgare i dati sensibili, un dettaglio d'altronde già previsto dalla stessa legge nazionale".

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