Nell'ambito delle fonti rinnovabili, molte aspettative sono oggi riposte nel solare termodinamico, conosciuto anche come "solare a concentrazione". Una tecnologia nella quale l'Italia ha svolto un ruolo pionieristico, grazie ad Enel, che nel lontano 1981 realizzò ad Adrano, in Sicilia, l'impianto dimostrativo Eurelios da 1 MW, il primo al mondo di questo tipo ad immettere elettricità in rete.
E sempre a Enel si deve la realizzazione, nel 2010, di quello che è ancora oggi l'unico impianto termodinamico in esercizio in Italia: la centrale Archimede di Priolo Gargallo (SR), da 5 MW. Anche in questo caso si stratta di un impianto dalle caratteristiche uniche: è infatti stato il primo ad aver adottato la nuova tecnologia dei sali fusi e anche il primo impianto solare termodinamico ad essere integrato con un ciclo combinato a gas.
Sulla scia aperta da Enel, oggi sono in molti a credere nello sviluppo del solare termodinamico in Italia, come dimostrano i numerosi progetti in fase di progettazione: secondo Anest, l'associazione di categoria, in varie regioni italiane sono in fase autorizzativa progetti per ben 200 MW.
Enel intende mantenere la leadership del settore, sia nelle attività di ricercasia nella realizzazione di impianti.
Dal punto di vista della ricerca, nel Laboratorio solare avanzato di Catania sono in corso studi per migliorare l'affidabilità dei sistemi e ridurre i costi. Per quanto riguarda gli impianti, entro il 2015 EGP costruirà in provincia di Catania una centrale termodinamica da 30 MW, anch'essa basata sulla tecnologia dei sali fusi, ma integrata con un impianto a biomasse. Un progetto molto innovativo che, affiancandosi alla centrale Archimede e agli altri progetti in corso o allo studio, supporterà il cammino della Sicilia verso uno sviluppo sostenibile, basato anche sul solare termodinamico.
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