venerdì 11 agosto 2006

CATANIA, CAVALLO AGGREDITO IN SPIAGGIA IN FIN DI VITA. LAV: CATANIA E' L'INFERNO DEI CAVALLI

 

Comunicato Stampa LAV Sicilia:

 

 

CATANIA, DURA CONDANNA DELLA LAV DOPO IL CAVALLO AGGREDITO IN SPIAGGIA

 

TRA CORSE CLANDESTINE, CARNE ABUSIVA E FEROCI MALTRATTAMENTI, CATANIA E’ L’INFERNO DEI CAVALLI

 

APPELLO LAV AD ISTITUZIONI LOCALI E FORZE DELL’ORDINE:

“TOLLERANZA ZERO CONTO LO SFRUTTAMENTO DEI CAVALLI”

 

 

Dura condanna della LAV contro la brutale aggressione di un cavallo da parte di ignoti balordi che, ieri sera, lo hanno ridotto in fin di vita in una spiaggia a Catania. In attesa di conoscere gli esiti delle indagini dei Carabinieri per scoprire il movente ed i delinquenti responsabili di questa autentica barbarie, la LAV ricorda che tali atti infami costituiscono reato ai sensi dell’art. 544-ter del Codice Penale che prevede la reclusione da tre mesi ad un anno o la multa da 3.000 a 15.000 euro per chiunque cagiona maltrattamenti o sevizie ad un animale. La LAV, inoltre, mette a disposizione il numero “SOS Maltrattamenti” 848.588.544 per dare informazioni a coloro che, assistendo a simili fatti, vogliono intervenire contro i soprusi ai danni degli animali.

 

Secondo la LAV, tra corse clandestine, carne abusiva e feroci maltrattamenti, Catania rischia di diventare l’inferno dei cavalli: Mentre altrove il cavallo è ormai considerato animale d’affezione e degno di una maggiore tutela anche legale – dichiara Marcella Porpora, coordinatrice della LAV Sicilia - a Catania viene trattato come una macchina da corsa per le gare clandestine in mano alla zoomafia; viene macellato – spesso abusivamente come accertato recentemente – per il vasto mercato della carne e delle rivendite in strada oppure, come nel caso odierno, diventa la vittima di maltrattamenti selvaggi. Catania, insomma, sta diventando la capitale in Italia dello sfruttamento dei cavalli”.

 

E proprio in relazione all’operazione condotta qualche giorno fa in numerose rivendite di carne di cavallo a Catania, la LAV esprime apprezzamento e plauso per l’intervento di NAS e Carabinieri che ha ripristinato la legalità ed ha contribuito a reprimere lo sfruttamento degli animali allevati, trasportati e macellati in un contesto permeato da profondi maltrattamenti. Sintomatico di questa diffusa illegalità è stato il ritrovamento di 48 kg. di carne equina di cui i titolari degli esercizi controllati non hanno saputo indicare nemmeno la provenienza. Secondo Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, “A Catania come nel resto della Sicilia ormai è emergenza legalità nella “filiera” cavalli, sempre più inquinata da infiltrazioni illecite che non risparmiano nessun settore relativo ai cavalli. Particolarmente allarmanti risultano queste gravi irregolarità sanitarie scoperte dai Nas nella vendita e consumo delle carni di cavallo, ancora molto diffuso in certe zone della Sicilia”.

 

Per continuare a contrastare questi fenomeni la LAV rivolge un appello alle Istituzioni locali ed alle Forze dell’Ordine di Catania: tolleranza zero conto lo sfruttamento dei cavalli. Occorre incrementare le azioni di contrasto come quelle sul commercio di carne, concentrando l’attenzione anche sugli altri due fenomeni peculiari della città: le tante stalle, più o meno abusive, in alcuni quartieri storici di Catania, e le corse clandestine di cavalli e dei calessi per le vie della città.

 

11.08.2006

 

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