giovedì 18 agosto 2016

PIANO RIORDINO, ZULLO (COR): "BENE INCONTRO A TARANTO ASSOCIAZIONI-SINDACO, SI SEGUA ESEMPIO NEL RESTO DELLA PUGLIA"

"Da Taranto abbiamo avuto una prova di buona interazione istituzionale, con l'incontro delle associazioni di alcuni malati ed il Sindaco, a cui sono state depositate le richieste e le osservazioni che Stefano si è impegnato a riportare al presidente Emiliano. Ora, ci auguriamo che tutti i Sindaci, indipendentemente dal colore politico, compiano lo stesso percorso e prendano coscienza di un Piano di Riordino che fa acqua da tutte le parti, rivendicando il diritto fondamentale alla Salute dei cittadini". Lo dichiara Ignazio Zullo, capogruppo dei Conservatori e Riformisti. "Un Piano -prosegue- che non basta modificare, ma va riscritto completamente. Manca l'analisi di base che possa motivare, partendo dal dato demografico, perché in alcune province abbiamo 4,2 posti letto ogni mille abitanti ed in altre meno di 2 posti letto ogni mille abitanti. Come mai nel foggiano ci ritroviamo con un posto letto di pediatria ogni 8.196 abitanti e nel tarantino con 1 posto letto ogni 21.013 abitanti? Ancora: per la neonatalogia a Foggia abbiamo 1 posto letto ogni 13.779 abitanti, mentre a Lecce c'è un posto letto ogni 40.320 abitanti. Gli esempi sono tantissimi e certificano la disomogeneità della distribuzione e l'assenza di analisi a supporto delle scelte. Manca, inoltre, un'analisi epidemiologica e della domanda di salute che possa giustificare la disomogenea distribuzione di posti per disciplina nei diversi contesti territoriali. Ad esempio, quali valutazioni epidemiologiche e di domanda con riferimento alla reumatologia sorreggono la validità tecnica di allocazione di 12 p.l. a Foggia, 15 a Bari e 4 a Lecce, e nessun posto letto nelle altre province? La riabilitazione è un esempio perfetto: due ospedali di pari rango nella rete esistenziale, dotati entrambi di 40 posti di cardiologia; si ritrova o uno con 8 posti di riabilitazione cardiologica e l'altro con 12. Non si capisce perché. Per non parlare dell'assistenza cardiologica d'urgenza, per lo più  concentrata su Bari, lasciando pericolosamente scoperti alcuni territori regionali. La lista è lunga, tra dimenticanze e errori grossolani nella programmazione. Nessun accenno, infatti, anche alla rete di emergenza-urgenza, che dovrebbe essere il punto di partenza e il cardine di una rete ospedaliera, né alle reti per patologie né alle reti tempo-dipendenti.

Ed anche ai fini della costruzione della rete del trauma ci si aspettava  la distribuzione di presidi ospedalieri di 1° o 2° livello capaci di far fronte al poli-trauma. Invece, succede che un politrauma, che assorbe la competenza neurochirurgica e quella di chirurgia toracica, potrebbe essere trattato solo a Bari, Foggia, San Giovanni Rotondo e a Lecce. Peraltro, nel Piano di Riordino non c'è traccia di alcuna verifica anche in termini di proiezione e di business plan della sostenibilità economica dello stesso. Si corre il rischio, quindi, di organizzare ospedali che non reggendo l'equilibrio tra costi e ricavi, vadano in Piano di Rientro con le conseguenze nefaste a noi pugliesi già note. Noi del Gruppo COR -conclude Zullo- abbiamo rappresentato la situazione anche al ministro Lorenzin, ma serve un'azione comune di tutti i cittadini, associazioni e sindaci della Puglia affinché Emiliano prenda atto di aver sfornato un documento che va cestinato e riscritto, se non si vogliono provocare altri danni alla qualità del servizio sanitario erogato nella nostra Regione".




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