lunedì 13 giugno 2016

Delle "Le Stagioni dell'Amore" contagia una fragilita' immensa vibrata in disperata richiesta d'amore da parte del suo interprete ed Autore.

Continua il Tour del Recital evocativo quanto non mai e dai colori nitidi e forti, in un turbine di emozioni, passioni, intenso e commovente fino alle lacrime che fa della parola scritta un momento di viva condivisione e riflessione sul sentimento d'amore.

Come succede in alcuni casi, si tocca il fondo e, se si è fortunati, scatta qualcosa dentro di noi, un qualcosa che l'autore Andrea Brusa chiama la "scintilla della vita", che da quel momento si erge in tutta la sua forza inaspettata e, rifiutandosi di lasciare il timone al nostro cuore spezzato, riprende in mano questa tristissima nave alla deriva e piano piano la riporta sulla rotta giusta. Ed e' questo quello che lascia al pubblico presente delle LE STAGIONI DELL'AMORE lo scrittore interprete delle lettere scirtte per la sua amata moglie e figliola. Certo... come sottolinea lo stesso scrittore, ci vuole coraggio, all'inizio, a dare ascolto a questa debolissima parte di noi perché ci si vede già spacciati. Eppure col tempo impariamo che questa luce, questa scintilla è la cosa più importante che abbiamo per cui vale la pena di lottare. E' il nostro essere su questo mondo, è la nostra unicità, la nostra dignità, il nostro essere "noi", qui ed ora. E giorno dopo giorno, anno dopo anno, esperienza dopo esperienza, comprendiamo che il senso della nostra vita è proprio liberare questa unicità, farla esprimere, farla esplodere e che niente e nessuno potrà mai abbatterla, nessun dolore, nessun ostacolo, figuriamoci quello che l'autore nutre per la perdita della sua famiglia per la quale lo stesso spettacolo e' stato scritto.

"Noto intorno a me una triste arrendevolezza" dice l'autore "quando si tratta di sentimenti... Nessuno insegue più il proprio cuore e la persona che vuole conquistare, nessuno lotta... I giovani ventenni di oggi mi danno molto da pensare. Basta un piccolo segnale sbagliato che mollano tutto e passano al prossimo... Non si ascolta più il cuore e non si agisce seguendo la propria emotività, i propri desideri, accecati da orgogli e paure...".

La commozione dell'autore è palese, arrivando alle lacrime, finché non conclude dicendo: "Ora... mi sento in profonda sintonia con i miei sentimenti e queste sensazioni mi spingono a rischiare fino alla fine, per riconquistare la mia famiglia... MIA MOGLIE... perché ne vale la penna e perché non posso non pensare di poter riconquistare il suo cuore... Lei. Non la penso, io sono lei. In questo momento lei è parte di me, ora più che mai. E' così sbagliato?".

Un lunghissimo applauso lo accompagna nell'uscita di scena.

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