martedì 16 settembre 2014

ALLE GRANDI MOSTRE DI "SPOLETO INCONTRA VENEZIA" LA RAFFINATA PITTURA POETICA DI LAURA D’ADDENZIO

Fremente attesa per l'inizio della grande mostra "Spoleto incontra Venezia" con protagonisti di prim'ordine come Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, Josè Dalì, sotto l'autorevole curatela di Vittorio Sgarbi e la gestione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes. L'evento dal 28 settembre al 24 ottobre 2014, sarà predisposto nel secolare Palazzo Falier, nobile residenza affacciata sul Canal Grande a Venezia. Tra le presenze di spicco Laura D'Addenzio espone la pittura di matrice realista e verista con influssi di poetico e romantico lirismo.

 

La D'Addenzio studia disegno e colore presso la rinomata scuola del maestro Sergio Ugolini. Protagonisti del suo percorso pittorico sono i paesaggi e le nature morte, accomunati dal medesimo slancio verticale, come se fossero proiettati verso l'infinito. Predilige la tecnica ad olio, che mediante il sapiente uso della spatola crea delle suggestive tessiture puntiniste. Le opere sono caratterizzate dall'assenza di colori squillanti e sgargianti, mentre domina la gamma delle terre e dei verdi. Attraverso i colori da vita ai suoi alberi, mai isolati, ma disposti a formare il magico spazio del bosco. Osservando i suoi paesaggi si ha la percezione di entrare in una dimensione dominata da una natura arcana, silente, eppure resa vibrante dalla materia pittorica, dall'alternarsi della luce e dell'ombra.

 

La forma nasce proprio dalla coordinazione armoniosa di tali elementi dove nulla è offerto al caso. Il dispiegarsi delle macchie di colore determina un ricongiungersi alla grande tradizione pittorica veneta. Anche l'interesse per la natura vista come qualcosa di misterioso, che incita alla scoperta nasce durante la fanciullezza e la sua percezione della realtà si è poi evoluta nel tempo e arricchita attraverso le letture, le visite museali e il confronto con altri artisti. Nelle nature morte appare evidente un collegamento con l'opera di Giorgio Morandi, per il quale gli oggetti diventano presenze viventi, un riflesso dell'anima dell'artista. Di lei hanno scritto "Dal punto di vista umano, la sua curiosità e sensibilità, unite a un carattere forte e schietto, si evincono dai suoi dipinti".
 
Valentina Rossi

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